Le difese si sono opposte, sostenendo che erano già stati compiuti degli accertamenti tecnici irripetibili nei confronti degli imputati, ai quali la Cir Food non ha partecipato e che rischia di vedere utilizzati a suo carico. Il giudice ha rigettato l’eccezione presentata dalle difese e ha invitato contestualmente il pm a produrre gli atti. L’azienda, se deciderà di costituirsi nel processo, potrebbe presentare ulteriori eccezioni.
Il processo è frutto di un’inchiesta nata nel 2014, in seguito ad un esposto presentato dal consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Massimiliano Di Pillo. Sotto la lente del pm, la gara d’appalto vinta dalla Cir Food che la precedente amministrazione comunale aveva bandito per rinnovare la gestione del servizio ristorazione nelle mense scolastiche per il triennio 2010/2013.
Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione, falso, turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture: nello specifico Germano Marone, ex dirigente dei settori Pubblica istruzione e Politiche sociali e Paolo Di Crescenzo, ex responsabile del Servizio mense, sono accusati di corruzione e turbativa d’asta, mentre solo Di Crescenzo deve rispondere anche di falso; Marcello Leonardi, procuratore della Cir Food, Giorgio Righi, capo area, Alberto Santini, responsabile commerciale e Camillo D’Ercole, dipendente dell’azienda, sono accusati di frode nelle pubbliche forniture, con i primi tre che devono rispondere anche di concorso in corruzione e il solo Leonardi che deve rispondere anche di falso.
L’udienza è stata aggiornata al 13 dicembre e le difese hanno annunciato che in quell’occasione verrà presentata un’eccezione relativa alla competenza territoriale.