Stamattina, nel Palazzo di Città a Pescara, si è svolta la cerimonia per ricordare i bombardamenti sulla cittadina adriatica del 14 settembre del 1943 e le vittime di quell’evento, con il fine di tramandare anche alle nuove generazioni, il valore del ricordo.
Alla manifestazione hanno partecipato gli studenti del Liceo Classico D’Annunzio e della Media Pascoli e, nell’occasione, è stato rinnovato anche il simbolico gemellaggio con Pisa, città bombardata così come Pescara negli stessi giorni.
“Vogliamo ritornare ad allora – ha detto il presidente del consiglio comunale Francesco Pagnanelli – per coltivare la memoria dei tanti che morirono sotto quelle bombe e che poco fa abbiamo onorato con la visita al sacrario dedicato alle vittime civili dei bombardamenti. Lo facciamo con i compagni di viaggio di sempre, l’Anpi, con cui questa celebrazione è nata e soprattutto con i giovani, perché raccolgano un testimone che arriva dai loro nonni, padri, concittadini. La notizia dell’armistizio, l’8 settembre aveva portato un clima di speranza e, soprattutto, la convinzione che non ci sarebbero più state incursioni aree. Pescara era reduce dal rovinoso bombardamento del 31 agosto, molti erano andati via, molti altri cominciarono a tornare sicuri di poter pensare al futuro, alla ricostruzione, a risollevarsi. Quando il 14 settembre la gente avvistò uno stormo di una trentina di B-24 Liberator molti corsero in strada per salutare dei soldati ormai amici. Invece vennero sganciate le bombe, che colpì tantissimi civili, un numero che rimane ancora indefinito alle cronache storiche e ai ricordi che arrivano da quella fine estate di 74
anni fa“.
Il sindaco di Pescara Marco Alessandrini si è rivolto direttamente alle giovani generazioni: “La vostra presenza qui è emblematica perché è giusto e doveroso che sia esercitato l’esercizio della memoria su una tragedia che 74 anni fa colpì la nostra città. Oggi ricordiamo quei giorni terribili e anche le vittime del conflitto mondiale e che abbiamo onorato questa mattina presso il Sacrario delle vittime civili dei bombardamenti“.