Pescara. Questa mattina il vicesindaco di Pescara, Berardino Fiorilli, ha firmato un’ordinanza di divieto temporaneo e prudenziale di balneazione per un tratto della riviera sud di Pescara, denominato “Zona antistante il Fosso Vallelunga” dove l’Arta ha segnalato di aver riscontrato livelli più elevati della norma di escherichiacoli. A causare il disagio è stato uno sversamento improvviso in mare di acque nere dall’impianto di sollevamento che ha avuto un guasto. L’Aca, responsabile della gestione dell’impianto, ha provveduto a ripristinare il funzionamento della struttura nella stessa giornata, ma ormai il danno era già fatto.
“Parliamo di un incidente assurdo, inaccettabile per una città di mare come Pescara, e soprattutto grave – hanno dichiarato gli assessori Fiorilli e Del Trecco dopo l’incontro con i balneatori – in sostanza, come abbiamo spiegato ai balneatori, appena ieri abbiamo ricevuto una segnalazione dall’Arta, l’Agenzia regionale per la tutela dell’Ambiente, che ci ha informato di aver eseguito dei prelievi nel punto denominato ‘Zona antistante Fosso Vallelunga’, sul lungomare di Porta Nuova, e quei campionamenti hanno evidenziato la presenza di valori di escherichiacoli ed enterococchi al di sopra dei limiti di legge. Tale episodio è purtroppo stato determinato dalla rottura di un impianto di sollevamento dell’Aca, esistente in corrispondenza del punto di prelievo, che ha smesso di funzionare favorendo lo sversamento di acque nere proprio nel Fosso. In realtà il guasto sarebbe stato riparato nella stessa giornata in cui si è verificato lo sversamento, ma ormai il danno era stato fatto, pregiudicando, anche se temporaneamente, la balneazione nel punto di prelievo. L’Arta, con la propria comunicazione, ha imposto, così come prevede la legge, al Comune, ultimo anello della catena, di emettere l’apposita ordinanza per vietare, seppure temporaneamente, la balneazione nel tratto di litorale interessato dall’incidente, una misura prudenziale e cautelativa prevista però dalla normativa a tutela della salute pubblica. Nel frattempo abbiamo però assunto subito contatti con l’Arta che ha già ripetuto i prelievi, appena questa mattina per la terza volta, e i risultati dei nuovi campionamenti sono attesi per venerdì mattina, 10 agosto. La causa dello sversamento in mare e quindi dei livelli alti di batteri è stata rimossa immediatamente, appena dopo il guasto, quindi tutto lascia presumere che anche l’inquinamento dovrebbe sparire. Tuttavia per ora è necessario assumere la misura cautelativa e prudenziale, anche se siamo pronti a revocare in qualunque momento l’ordinanza di divieto, obbligatoria per legge in simili situazioni. E con l’Arta abbiamo concordato di continuare a ripetere i campionamenti ogni giorno sino a quando non avremo un esito positivo. Complessivamente il provvedimento di divieto riguarda un tratto di circa 500 metri di costa a nord e a sud del Fosso Vallelunga, interessando circa una decina di stabilimenti balneari. Nel frattempo abbiamo anche chiesto all’Arta di circoscrivere il più possibile, attraverso i propri campionamenti, l’area interessata dalla problematica temporanea. Ancora una volta Pescara rischia di pagare lo scotto di una pessima gestione delle reti cittadine da parte dell’Aca e questo suscita rabbia, nel territorio come nelle Istituzioni – ha proseguito l’assessore Fiorilli – il mare e la costa di Pescara sono sempre stati balneabili, per tutta la stagione e lo dimostrano i risultati di tutti i campionamenti eseguiti dall’Arta dallo scorso aprile, Arta che appena qualche giorno fa ci aveva consegnato gli esiti degli ultimi esami di routine. Secondo quelle analisi, nel mese di luglio, proprio nella zona antistante Fosso Vallelunga erano stati riscontrati 7 Enterocchi, su un livello limite di 200, e 31 escherichiacoli, su un limite di 500. Non è pensabile che in neanche dieci giorni la situazione venga completamente stravolta da un incidente assolutamente prevedibile in condizioni di costante manutenzione degli impianti di sollevamento e della rete, non è possibile venirci a dire che c’è stato un incidente alla pompa di sollevamento e oggi la città si deve ‘arrangiare’ mentre il Comune è costretto a imporre un divieto di balneazione, seppur temporaneo, momentaneo, ma che inevitabilmente va a turbare il lavoro di concessionari che già devono fare i conti con l’erosione, con i timori della Bolkestein, e con quella crisi che ha colpito tutti i settori economici del paese”.
“Per Pescara – ha commentato il sindaco Albore Mascia – lo sversamento in mare, causato dal mancato funzionamento di un impianto di sollevamento dell’Aca, rappresenta un episodio gravissimo di cui chiederemo conto all’Aca stessa, valutando, con i nostri uffici legali, una possibile richiesta di risarcimento per il danno procurato in piena stagione balneare. Oggi pensiamo a risolvere il problema, l’ennesimo causato da fattori esterni al Comune: il nostro obiettivo è ora quello di revocare al più presto l’ordinanza, per consentire agli imprenditori e ai bagnanti di proseguire la propria stagione in tranquillità, senza generare allarmismi che possono solo danneggiare la città e il suo sistema economico a fronte di un problema temporaneo”.