Il presidente del Tribunale dei Diritti e Doveri del Medico, Walter Palumbo, in seguito alla notizia rimbalzata sui media circa le presunte visite mediche illegali all’ospedale Santo Spirito di Pescara; ha fatto recapitare una lettera al Direttore generale AUSL Pescara, Dottor Armando Mancini; al Presidente della Giunta della Regione Abruzzo Dottor Luciano D’Alfonso; all’Assessore Regionale alla alla Programmazione Sanitaria Dottor Silvio Paolucci e al Direttore Dipartimento Regionale Salute e Welfare Dottor Angelo Muragli.
“Sulle pagine di alcuni quotidiani regionali cartacei e on line è stata riportata la notizia che all’Ospedale Civile Santo Spirito di Pescara verrebbero effettuate a pazienti visite mediche specialistiche a pagamento immediato senza passare attraverso le casse aziendali tanto da configurare un vero e proprio pagamento in nero della prestazione“, esordisce così Palumbo nella lettera aperta.
“La notizia sarebbe “contenuta” in una relazione inviata dalla Responsabile dell’Ufficio del Promotore dei Diritti dei cittadini anziani, dottoressa Loretta Tobia, al Presidente della Giunta Regionale dottor Luciano D’Alfonso, all’Assessore alla Programmazione Sanitaria dottor Silvio Paolucci e al Direttore Generale della AUSL di Pescara dottor Armand Mancini“.
“La notizia ha determinato sconcerto nell’opinione pubblica abruzzese e in tutti coloro che frequentano la struttura tanto da alimentare sospetti pesantissimi sulla professionalità e sulla moralità dei tantissimi operatori che ogni giorno cercano sempre di dare il loro meglio, anche con le criticità dell’attuale Servizio Sanitario Regionale, per assistere i pazienti che abbisognano di risposte ai loro bisogni di salute“.
“Tutto questo non possiamo permettercelo e bisogna fare in fretta per non infangare tutti coloro che lavorano nell’Ospedale Civile di Pescara“.
“Se, quanto segnalato dalla dottoressa Loretta TOBIA dovesse essere confermato dalle indagini che Lei deve avviare al più presto, sarà necessario prendere gli opportuni provvedimenti amministrativi oltre che denunciare i fatti alla Magistratura. La classe medica non può essere infangata in questo modo e l’Ordine dei medici valuterà i provvedimenti ordinistici del caso“.
“Le mele marce, se ci sono, vanno isolate. Aspettiamo un riscontro e, nel frattempo, inviamo distinti saluti“.