Pescara. Impazza la polemica, corredata da video sui social, per le parole “scappate” di bocca e amplificate dal microfono, a Riccardo Padovano, presidente della commissione Cultura del Comune, durante la processione di Sant’Andrea di ieri mattina.
Uomo di mare e uomo della marineria, conosciuto per il suo temperamento verace, ma Riccardo Padovano, da sempre una delle colonne portanti della festa di Sant’Andrea, quella che celebra la marina nord e, più in generale, tutti i marinai di Pescara, è stato recentemente nominato presidente della commissione Cultura e Turismo del Comune.
Un ruolo al quale poco si addice urlare imprecazioni e simil-bestemmie al microfono, mentre si impugna un microfono nel punto più alto di una celebrazione in memoria dei caduti in mare. Eppure è successo ieri, durante la solenne processione delle barche di Sant’Andrea, quando decine e decine di imbarcazioni solcano le acque antistanti la costa della città e, infine, si radunano per gettare in mare le corone di fiori a onorare chi al mare ha dato la vita.
Padovano, da cerimoniere, era ieri sul Nausica, motopeschereccio incaricato di imbarcare la statua del santo e le autorità (accanto a lui anche il sindaco Alessandrini), quando si è lasciato scappare, più di una volta “Porcod…”, mentre cercava, con un microfono, di placare la tradizionale strombazzata che tutte le barche presenti scatenano durante le soste commemorative.
La scena è finita in diretta, sulla pagina Facebook del Comune, immediatamente rimossa quando sono scoppiate, tra i commenti, le polemiche. Il video, però, è stato recuperato e postato nuovamente sul social network, collezionando migliaia di visualizzazioni e continuando ad alimentare pioggia di critiche contro il consigliere comunale delegato a rappresentare la cultura e la vocazione turistica della città.
“Cartellino rosso d’espulsione per Padovano”, ironizzano i consiglieri comunali di Forza Italia, “Ci aspettavamo delle scuse pubbliche e ufficiali rivolte alla città dal Presidente Padovano, consapevole, almeno, della gravità istituzionale del proprio operato, e invece neanche quelle sono arrivate. Per questa ragione nella prima seduta utile della Commissione da lui presieduta – annunciano – presenteremo una richiesta formale di dimissioni, ritenendo che un segnale vada dato e perché pensiamo che ricoprire quella carica istituzionale di rappresentanza meriti innanzitutto rispetto”.