Pescara. L’accordo c’è: dopo settimane di battaglia in aula, il Consiglio comunale ha fissato le aliquote Imu. Quattro per mille sulla prima casa, 3 per mille in caso di mutuo, 8,6 per negozi e studi professionali. Stangate sulle seconde case: 10,6 per mille. E’ il rialzo massimo sull’aliquota ordinaria fissata dal Governo.
Alla fine l’accordo è stato trovato: le settimane di battaglia in Consiglio comunale, con il duro ostruzionismo dell’opposizione, hanno portato ad un punto di incontro sulle aliquote del il pagamento dell’Imposta municipale unica. Accordo votato all’unanimità, tradotto nella delibera approvata dal Consiglio.
Aliquote fissate al 4 per mille per unità immobiliari adibite ad abitazione principale, o assimilate ad abitazione principale e pertinenze dell’abitazione principale; 3 per mille per le Unità Immobiliari adibite ad abitazione principale gravate da mutuo ipotecario; 10,6 per mille per tutte le unità immobiliari non assoggettate ad aliquota ridotta e per le aree edificabili; 7,6 per mille per le unità immobiliari concesse in locazione a canone concordato e per le unità immobiliari a uso abitativo e relative pertinenze, quest’ultime nella misura massima di una (C2, C6 o C7) per immobile, concesse in comodato d’uso gratuito dal proprietario ai propri parenti in linea retta di 1° grado (genitore-figlio, e figlio-genitore); 8,6 per mille per le Unità immobiliari strumentali censite nelle categorie C/1, C/2 e C/3 non produttive di reddito fondiario e utilizzate esclusivamente per l’esercizio di attività d’impresa e per le Unità immobiliari classificate in categoria A/10 destinate all’espletamento di attività professionale, esclusivamente in forma individuale, a condizione che il proprietario dell’immobile abbia la residenza anagrafica e la dimora abituale nel Comune di Pescara; 6,8 per mille per le unità immobiliari delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, assegnate ai soci che li adibiscono ad abitazione principale, e di quelle degli Ater-Iacp regolarmente assegnate; infine 2 per mille per i fabbricati rurali a uso strumentale, come stalle, depositi e attrezzi
In sostanza l’accordo recita che ‘entro e non oltre il 30 settembre 2012 il Consiglio comunale obbligatoriamente delibera la riduzione dell’aliquota ordinaria sull’abitazione principale, l’aliquota ordinaria su immobili diversi dall’abitazione principale, l’aliquota ridotta per unità immobiliari delle cooperative edilizie a proprietà indivisa, assegnate ai soci che li adibiscono ad abitazione principale e di quelle degli Ater-Iacp regolarmente detenute. Le predette misure saranno operate fino a determinare la riduzione del prelievo di 2milioni 700mila euro che troverà corrispondenza nel bilancio di previsione 2012, entro e non oltre la data del 30 settembre 2012. Se entro il 30 settembre, sulla base dei dati autonomamente e responsabilmente certificati dal Settore Tributi, dovessero essere reperiti fondi di entrata frutto dell’eventuale extragettito Imu , calcolato sull’attuale previsione di 34milioni 800mila euro, il Consiglio comunale utilizza parte di detto extragettito fino alla concorrenza di ulteriori 300mila euro per abbattere ulteriormente le suddette aliquote, fatti salvi i limiti minimi previsti dalla legge. Qualora, inoltre, l’importo dovesse superare i 300mila euro, il 10 per cento dell’extragettito verrà destinato alla riduzione dell’aliquota ordinaria sull’abitazione principale per i nuclei familiari con presenza di persone portatrici di handicap con invalidità al 100 per cento, con riconoscimento di pensione di invalidità’.
Approvato anche l’emendamento per l’individuazione dell’aliquota al 4 per mille per le abitazioni di proprietà di cittadini residenti all’estero. Il voto definitivo della delibera emendata è fissato a lunedì prossimo, 2 luglio, alle ore 16.