Due gli aiuti decisi dalla Giunta regionale per intervenire concretamente in favore della marineria pescarese. E’ l’assessore alla Pesca, Mauro Febbo, a spiegare i provvedimenti attraverso i quali dare un aiuto agli operatori del Porto di Pescara, in particolare per le unità da pesca a strascico, volante e circuizione, messi in ginocchio dall’emergenza conseguente al mancato dragaggio dello scalo. “Un primo provvedimento”, ha spiegato nel merito Febbo, “ha deliberato un protocollo di intesa tra vari enti pubblici, da effettuare con l’arresto delle attività di pesca, attuato in regime di esenzione, mediante anticipo e prolungamento del fermo obbligatorio delle attività di pesca, o erogando in regime ‘de minimis’, previo parere ministeriale”. Aiuti, assicura l’assessore, attuati nel più breve tempo possibile: con la firma dell’intesa si potrà contare su un importo complessivo di 780mila euro: 550mila dalla Regione, 100mila dal Comune, 30mila dal Comune e 100mila dalla Camera di commercio di Pescara. La seconda delibera riguarda nel dettaglio la concessione di aiuti in regime di esenzione per la cessazione temporanea delle attività alle imprese armatrici dei pescherecci da strascico: l’intervento si prefigge l’obiettivo primario di realizzare, con le risorse pubbliche locali a disposizione, un contenimento supplementare dello sforzo di pesca, da conseguire mediante l’anticipo dell’inizio del fermo al 9 luglio 2012. Nel periodo di fermo delle attività di pesca, per i marittimi imbarcati, verranno attivati aiuti all’occupazione sotto forma di cassa integrazione guadagni straordinaria. Circa 60 le imbarcazioni interessate, ovvero più della metà dei pescherecci operanti in Abruzzo nello strascico. “L’intervento”, ha proseguito Febbo, “consentirebbe di conseguire anche un obiettivo secondario, consistente nella riduzione dei rischi per la sicurezza degli imbarcati e dei gravi danni quotidianamente subiti dalle imbarcazioni di Pescara, a causa dello sfregamento con fondali resi ormai esigui dal grave stato di insabbiamento del Porto”
Confesercenti: i pescatori lavorano, turismo e commercio no. Ma c’è anche chi accoglie negativamente la protesta: è Gianni Taucci, direttore provinciale di Confesercenti Pescara, che ha scritto a Febbo e al Governatore Chiodi ritenendo “assurdo aiutare solo la pesca”. Taucci chiede interventi e aiuti anche per i settori del turismo e del commercio legati alla crisi portuale: “Riteniamo giusto sostenere una importante categoria come la pesca, ma è doppiamente ingiusto che nessuna forma di sostegno sia stata prevista per quelle imprese che, colpite dalla medesima calamità, hanno perso completamente ogni possibilità di operare. “Le imbarcazioni da pesca proseguono nella loro quotidiana attività”, ricorda Taucci, “anche se tra mille difficoltà e con enormi disagi, mentre tutte le attività legate ai traffici commerciali e turistici sono completamente ferme. L’ultima nave commerciale è approdata a luglio 2011, l’ultima petroliera nel maggio 2011, il collegamento con la Croazia dopo essere stato dirottato in extremis su Ortona nel 2011 è stato definitivamente cancellato mentre le operazioni di scarico dei prodotti petroliferi tramite allibbo sono definitivamente cessate nel maggio 2011. I piloti, gli ormeggiatori, le imprese portuali e di rimorchio, le agenzie marittime e gli spedizionieri doganali”, sottolinea ancora il direttore di Confesercenti, “hanno subito e stanno ancora subendo danni incalcolabili, diverse di queste stanno licenziando e liquidando”. Dal parere della federazione degli esercenti potrebbe dipendere anche il contributo alla marineria: “I nostri rappresentanti in Camera di Commercio daranno parere favorevole all’erogazione del contributo di 100 mila euro da parte dell’Ente camerale solo ed esclusivamente nel caso sia accompagnato da una somma altrettanto congrua da destinare alle aziende sopra citate, che con il versamento del diritto annuale contribuiscono al pari di tutte le altre aziende della provincia al bilancio della Camera”, minaccia Taucci.
Daniele Galli