Pescara, appello a Napolitano per il dragaggio. Mascia inchioda il provveditorato per la vasca di colmata

confcommercio_ardizziPescara. Dopo l’appello lanciato ieri per una cordata comune a salvataggio del fiume e del porto, la Confcommercio pescarese invoca l’intervento del Presidente della Repubblica per sbloccare l’empasse del dragaggio.   Intanto Chiodi ha convocato per lunedì mattina un incontro con il provveditore alle Opere pubbliche Donato Carlea.

A far leva su Ezio Ardizzi, presidente della Confcommercio di Pescara, sono stati gli appelli lanciati dalla consigliera regionale Pd Marinella Sclocco, ma ancor di più la decisione della Snav di eliminare il traghetto di collegamento tra la Croazia e l’Abruzzo. Così Ardizzi ha raccolto l’appello al fronte comune, e ha scritto un’accorata lettera al Presidente Giorgio Napolitano: “Facciamo leva sulla Sua sensibilità”, scrive al capo dello Stato, “affinchè possano individuarsi tutte le misure e le soluzioni atte a porre rimedio alla incresciosa situazione che interessa il Porto di Pescara”. Ardizzi riassume a Napolitano i problemi economici e sociali determinati dall’insabbiamento del porto, “ma ciò che più preoccupa è il possibile rischio di esondazioni e straripamenti in caso di piogge persistenti, in quanto la densità dei detriti accumulatisi, ingrossando l’alveo fluviale, ha portato il livello dell’acqua a ridosso degli argini”.  “Invochiamo pertanto un Suo interessamento affinché possano essere superati gli intoppi e le lungaggini burocratiche, nonché lo stantio rimbalzo di responsabilità da parte dei soggetti istituzionali competenti, che fino ad oggi hanno reso impossibile l’opera di dragaggio e pulizia dei fondali”, conclude Ardizzi nel suo appello.

Intanto il governatore regionale Chiodi ha convocato per lunedì a mezzogiorno il Provveditore delle Opere pubbliche Donato Carlea nella sede pescarese della Regione per insistere sulla soluzione della vasca di colmata, rievocata negli ultimi giorni anche dal sindaco di Pescara Albore Mascia: “la soluzione per il porto di Pescara è una sola, ossia il riutilizzo della vasca di colmata”, dice il sindaco, “le analisi dell’Arta hanno dimostrato che il materiale oggi depositato in quella vasca è ottimo sino a una profondità di 12 metri e può anche essere riutilizzato. La soluzione è chiara: quella vasca va svuotata, si impermeabilizza e si riempie con i nuovi fanghi dragati dal porto che tornerà a essere transitabile in pochi mesi e a un costo accettabile per gli Enti e la collettività: Carlea non uscirà dall’incontro di lunedì se non ci metterà a disposizione la vasca di colmata”

“Una precisazione va fatta”, aggiunge il primo cittadino, “già due anni fa, quando abbiamo cominciato ad affrontare l’insabbiamento del porto, avevo detto al Provveditore Carlea che per anni ci si era avvalsi della vasca di colmata per depositarvi e stoccarvi il materiale dragato, e la vasca era la stessa che abbiamo oggi, il Dtt non si produce più da vent’anni, quindi i vecchi fanghi non potevano essere di qualità migliore rispetto a quelli odierni. L’uso della vasca mi venne rifiutato proprio dal Provveditorato che ha competenza su quella vasca di colmata. Oggi viene fuori che le analisi fatte sul materiale depositato nella struttura, peraltro mesi fa l’area era addirittura inaccessibile, oggi invece ci si può avvicinare, ebbene le analisi improvvisamente sbloccano la situazione e dimostrano che la vasca si può anche svuotare del suo contenuto, e ci ritroviamo al punto che abbiamo tentato di perseguire per due anni. E’ evidente che la responsabilità non è del Comune, né della Provincia né della Regione, ed è evidente che lunedì chi ha la responsabilità di guidare Uffici di rilevanza statale qualche spiegazione dovrà pur darcela”.

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