Pescara. Oltre 2 milioni di articoli contraffatti di provenienza cinese: il maxi sequestro della Finanza pescarese si è inoltrato fino a Roma e Napoli. Si indaga sulla pericolosità della merce venduta sottocosto.
Bigiotteria, trucchi, cosmetici, caricabatterie e torce elettriche: c’è di tutti tra i 2.200.000 articoli con marchi contraffatti che la Guardia di Finanza ha sequestrato in due magazzini di Roma ed in un deposito a Napoli. Ma la radice dell’operazione è Pescara, dove il Nucleo di Polizia Tributaria guidata dal tenente colonnello Di Mascio aveva effettuato alcuni sequestri nelle ultime settimane nei confronti di diversi soggetti che esponevano in vetrina articoli a prezzi enormemente inferiori rispetto a quelli di mercato. Dal capoluogo adriatico è partito il percorso a ritroso lungo la filiera del falso, incrociando i dati contabili con gli elementi investigativi raccolti nel corso di appostamenti e pedinamenti a furgoni diretti negli importanti centri di stoccaggio fuori Abruzzo. L’indagine della Procura pescarese si è concentrata preliminarmente su una serie di importazioni di manufatti provenienti dalla Repubblica popolare cinese con il marchio CE, contraffatta; non una semplice etichetta, ma la garanzia del rispetto di determinati standard di sicurezza. E proprio per accertare gli standards qualitativi minimi per essere immessi in commercio senza ledere la salute degli ignari acquirenti che ora i periti disposti dall’autorità giudiziaria stanno eseguendo esami su radioline, caricabatterie, adattatori per I-Phone, torce e materiale elettrico di vario genere, che possono facilmente esplodere o provocare incendi, ma anche sulla possibilità di allergie provocabili dai gioielli e dai cosmetici, già scaduti o sprovvisti di scadenza e detenuti in violazione delle più elementari norme igieniche. I responsabili, tutti di nazionalità cinese, sono stati denunciati alla Magistratura per vendita di prodotti contraffatti, mentre sono in corso ulteriori indagini per accertare eventuali complicità di altre persone. Nei loro confronti saranno, altresì, avviati i previsti accertamenti tributari per verificare anche eventuali illeciti di carattere fiscale. In un contesto di “trasversalità” operativa, l’attenzione è stata rivolta al particolare settore con l’obiettivo di tutelare gli operatori economici “regolari” dalla sleale ed illecita concorrenza di coloro che vendono merci fuori norma nonché tutelare la salute e la sicurezza dei consumatori.