Nel frattempo, la polizia municipale di Pescara ha sequestrato questa mattina un cantiere aperto per la ristrutturazione e l’ampliamento di una casa in via Aterno 99, di fronte all’istituto don Orione, di proprietà di una famiglia nomade. Ad annunciarlo è stato lo stesso sindaco Luigi Albore Mascia, affiancato dal comandante della polizia municipale, Carlo Maggitti, e dai vigili che hanno condotto l’intervento, i maggiori Palestini e Agostinone. La municipale, hanno spiegato, è intervenuta dopo la segnalazione di presunti abusi edilizi nella struttura, che al momento si compone di piano terra, primo e secondo livello con sottotetto (prima era solo piano terra e sottotetto). Dagli accertamenti sono emerse alcune difformità tra il progetto approvato e quello in corso di realizzazione: da 140 metri quadri si è passati a 440. Dopo il sequestro preventivo, la Procura della Repubblica dovrà ora accertare eventuali responsabilità penali. Il proprietario della casa (intestata a una bimba di sette anni) e la ditta esecutrice dei lavori, inoltre, sono stati denunciati per truffa.
L’intervento odierno è una diretta conseguenza del clima di forte tensione che si è creato a Pescara dopo l’omicidio di Rigante. “Questa” ha detto Mascia “è una prima risposta ai cittadini che domenica, nel corso di una manifestazione pubblica, hanno chiesto più controlli nei confronti dei nomadi. Non può passare l’ idea che le istituzioni agiscono solo perchè è accaduto un fatto. Qui si opera tutti i giorni contro le violazioni di legge e l’amministrazione comunale ha fatto del rispetto delle regole un totem”. Il primo cittadino ha ricordato, infatti, i 24 sfratti di abusivi, realizzati con la partecipazione di “un sistema”, promossi da novembre 2009, ma ha anche fatto notare che ogni sfratto costa seimila euro e si attendono altri fondi dalla Regione che starebbero per arrivare (nel giro di 15 giorni). “Solleciterò l’iter di due disegni di legge di riordino della legge 96/96” ha aggiunto “l’unico strumento che disciplina l’edilizia residenziale pubblica chiedendo che venga accelerato per dare alle amministrazioni gli strumenti per operare”.
E intanto, il sindaco ed il presidente della Provincia Guerino Testa hanno chiesto oggi, con una lettera inviata al prefetto Vincenzo D’Antuono, di “valutare la possibilità di convocare una riunione urgente del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, per definire le iniziative da assumere” dopo l’omicidio di Domenico Rigante. Nonostante l’arresto del presunto autore, si legge nella lettera, c’è ancora un “clima di tensione” in città, generato dal fatto di sangue, e nella manifestazione in piazza che si è svolta domenica mattina oltre 1500 pescaresi hanno chiesto alle istituzioni “l’assunzione di provvedimenti incisivi nei confronti degli autori dell’omicidio”. Da parte delle due amministrazioni, aggiungono i massimi rappresentanti di Comune e Provincia, c’è la “forte preoccupazione di mantenere l’ordine pubblico, di fronte all’esasperazione per quanto accaduto”. Di qui la richiesta di un nuovo incontro con i componenti del Comitato.