Pescara, si arrampica sul traliccio del campo sportivo e minaccia di buttarsi

camposanmarcoPescara. Si è arrampicato su una delle torri per l’illuminazione del campo San Marco questa mattina  minacciando di gettarsi nel vuoto. Remo Di Michele, 57enne rimasto disoccupato da poco, ha scatenato l’allarme generale nel quartiere per manifestare la propria situazione di indigenza.

Dopo un passato ‘difficile’, Remo Di Michele era riuscito nel 2004 a trovare impiego in una ditta locale che si occupa di rifacimento degli asfalti; qualche settimana fa, però, l’impresa ha chiuso i battenti licenziando tutti i dipendenti, compreso il signor Di Michele che per due volte si era incatenato lungo le scale del Comune per protestare contro la perdita del posto di lavoro. Un dramma della crisi, quindi: una moglie e due figli, anche questi disoccupati, da mantenere a 57 anni e poche possibilità di reimpiego, l’uomo questa mattina ha scelto di intraprendere una protesta ancor più clamorosa, che sarebbe potuta finire in tragedia.

Dalle prime ricostruzioni fornite dagli uffici tecnici del Comune, approfittando dell’apertura mattutina straordinaria del campo sportivo San Marco, dove alcuni operai stavano effettuando manovre di manutenzione, armato di scaletta Di Michele avrebbe scavalcato la recinzione verso le 9.00 di questa mattina, entrando sul prato verde sintetico e arrampicarsi su una delle altissime torri che sostengono i fari per l’illuminazione dell’impianto. Da lì su ha cominciato ad urlare e minacciare di lanciarsi nel vuoto: è scattato l’allarme generale nel quartiere al confine tra San Donato e Fontanelle, dove sono piombati i Vigili del Fuoco, il 118, polizia e Carabinieri. Mentre i pompieri hanno circondato l’area e piazzato il materasso alla base del traliccio per attutire un’eventuale caduta, il Questore Paolo Passamonti è riuscito a convincere l’uomo ad abbandonare le disperate intenzioni e scendere giù; dopo essere stato visitato al Pronto Soccorso, l’uomo ha incontrato il sindaco Luigi Albore Mascia, che accogliendo la sua causa ha commentato: “Comprendo le difficoltà odierne legate all’assenza di lavoro, specie per chi, anche per ragioni anagrafiche rischia di trovarsi escluso dal mercato, ma non è certo arrampicandosi sui tralicci della città che si trovano impieghi e non è corretto dare un tale esempio ai giovani”.

 

Daniele Galli


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