Montesilvano, Tari raddoppiata: ristoratori in rivolta

Montesilvano. Ristoratori in rivolta a Montesilvano per il raddoppio della tari-tassa sui rifiuti, Confcommercio sul piede di guerra: “Provvedimento assurdo, ci mette in ginocchio”.

“Siamo delusi e sconcertati dal provvedimento adottato dal Comune di Montesilvano che raddoppia letteralmente da un anno all’altro la Tari, la tassa rifiuti per la categoria dei ristoratori. È un provvedimento assurdo che rischia di mettere in ginocchio una delle poche categoria che ancora garantisce livelli occupazionali di rilievo e che rappresenta uno degli aspetti che richiamano turismo a Montesilvano”: è il commento di Riccardo Padovano, vice presidente della Confcommercio Pescara alla decisione presa dall’amministrazione Maragno.

“Non capiamo francamente questo accanimento mirato verso attività produttive che fanno i salti mortali per rimanere sul mercato e che vengono costantemente spremute dalla finanza locale per far quadrare i bilanci”, prosegue Padovano, “Ci saremmo aspettati invece, anche in considerazione del grave momento di crisi attraversato dalle piccole e medie imprese, una riduzione delle tariffe Tari che potesse dare un po’ di respiro alle aziende; al contrario le tariffe richieste a ristoranti e pizzerie, che superano i 13 euro a metro quadro, o a ortofrutta e pescherie, che sfiorano i 10 euro a metro quadro, sono spropositate e insostenibili per le imprese”.

“Come mai”, si chiede Padovano, “non si è pensato di alzare le tariffe di attività come Banche, Ipermercati, Grandi Magazzini e Capannoni Industriali che hanno ben altra forza economica? i opporremo con tutte le nostre forze ad un provvedimento iniquo, illogico e devastante per la ristorazione di Montesilvano. Abbiamo già convocato una riunione per lunedì nella quale chiameremo a raccolta i ristoratori cittadini per avviare azioni forti per fronteggiare il provvedimento”.

Di contro, dall’associazione di categoria arrivano diverse richieste “per rimodulare le tariffe in maniera più equa e sostenibile per le categorie più penalizzate: ridefinizione delle superfici tassabili per le attività non domestiche escludendo o tassando al minimo le aree non produttive di rifiuti (Bagni, Spogliatoi, Cantine, Magazzini, etc.); detassazione di superficie per le attività che producono rifiuti speciali o pericolosi non assimilabili agli urbani come Ristoranti, Friggitorie, Gastronomie, Pub che producono oli di frittura già obbligatoriamente conferiti a ditte specializzate in quanto rifiuti speciali; applicazione, nell’ambito delle utenze non domestiche, dei coefficenti minimi alle categorie più penalizzate dalla Tari (Ristoranti, Bar, Ortofrutta, Pescherie, Fiori, Pizza al taglio) applicando al contempo coefficenti più elevati  a carico di altre categorie che con il passaggio alla Tari hanno avuto tariffe ridotte rispetto al passato (Banche, Ipermercati,  Studi Professionali, Magazzini, etc)”.

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