Pescara. Passerà per le mani della Protezione civile la drammatica questione del dragaggio del porto pescarese: martedì il commissario Testa sarà ricevuti dal prefetto Gabrielli, e intanto avvalla l’ipotesi alternativa allo sversamento in mare e invoca la class action.
Non arrivano i tanto attesti risultati sulle analisi per il Ddt sui fondali del porto di Pescara, quindi ancora niente dragaggio, e con la stagione estiva che incombe la faccenda si fa drammatica. Non che già non lo sia: nel corso di un vertice che si è svolto stamane in Provincia alla presenza del sindaco Albore Mascia, del comandante della Capitaneria Luciano Pozzolano, del presidente della Camera di Commercio Daniele Becci, dell’assessore regionale alla Pesca Mauro Febbo e di una delegazione di pescatori rappresentata da Francesco Scordella, la marineria ha chiesto nuovamente al commissario una soluzione in tempi brevi, a fronte anche dei 10 milioni di euro investiti negli ultimi quattro anni dalla categoria per le attività legate alla pesca. Questa e altre questioni saranno sottoposte martedì 27 marzo alle ore 12 dal commissario per il dragaggio al prefetto Franco Gabrielli, numero uno della Protezione civile e, in un incontro fissato con Mascia e Pozzolano e i rappresentanti dei Ministeri delle Infrastrutture. “Al centro della riunione”, annuncia Testa, “innanzitutto chiederò la modifica o l’integrazione del decreto relativo alla mia nomina per ciò che concerne le analisi”. Ma la nuova richiesta sarà quella per “individuare una soluzione alternativa allo sversamento a mare e l’eventuale utilizzo della vasca di colmata”. Non secondario il nodo legato alla risoluzione dei danni subiti dalla Gregolin, la ditta veneta che a Pescara ha portato la draga Gino Cucco, solo per vedersela sigillare dalla Procura aquilana, un sequestro che è costato, comunque, 1milione di euro. “Per il sostegno alla marineria”, ha aggiunto Testa, “chiederemo alla Protezione civile di intervenire attraverso il reperimento delle risorse all’interno dei fondi Cipe”.
Nella giornata odierna si è tenuto, inoltre, il Consiglio provinciale che vedeva tra i punti all’ordine del giorno un’interrogazione dell’Idv sull’emergenza portuale: “Non si deve fare demagogia”, è stato l’appello rivolto da Guerino Testa ai consiglieri presenti in aula, “ma dobbiamo remare tutti nella stessa direzione attraverso una class action per salvare il porto di Pescara. Oggi abbiamo tutti le mani legate perché siamo ancora in attesa di sapere se il ddt è presente nel porto di Pescara. Spero di tornare da Roma martedì con buone notizie, non solo per la marineria ma per l’intera regione Abruzzo”. Il Consiglio ha poi votato all’unanimità la mozione del consigliere del Pd Antonio Di Marco, che ricalcando la ‘Vertenza Pescara’ lanciata dal gruppo Pd del Consiglio comunale, impegna il presidente e la Giunta ad attivare tutte le iniziative necessarie per fare in modo che la Regione assegni i fondi Fas, per circa 30milioni di euro, al porto di Pescara per risolvere le problematiche legate all’agibilità dell’infrastruttura.