Una bomba carta è stata fatta esplodere da ignoti nello stesso cortile in cui, 4 mesi fa, furono incendiate nottetempo due auto della famiglia del numero uno del club biancazzurro (in foto), nella sua abitazione della riviera.
Si tratta di un petardo di grosse dimensioni, simile ad una rudimentale bomba carta, lanciato intorno alle 23 nel recinto dell’abitazione. Non ci sono stati danni, ma lo scoppio ha svegliato le persone che abitano nella palazzina. Subito sono intervenuti gli agenti della Volante e poi della Digos che hanno avviato indagini. Residui del petardo sono stati sequestrati dai poliziotti per essere analizzati. Nelle prossime ore gli investigatori esamineranno le immagini delle telecamere interne e di quelle posizionate all’esterno.
Se allora, in prima battuta, l’attentato fu ricollegato alla pesante sconfitta patita all’Adriatico con la Lazio, poche ore prima, stavolta si potrebbe ricollegare la bomba ai pesanti insulti che hanno echeggiato, ieri pomeriggio, per tutta la durata di Pescara-Crotone, ennesima sconfitta della squadra di Sebastiani.
A più riprese, tra gli insulti più vari, si è udito provenire dagli spalti l’invito rivolto al Presidente ad “andarsene” dalla dirigenza.
Le indagini della Digos, già avviate con il primo attentato, hanno già individuato 5 sospettati, (indagate tre persone, altre due sono in via di identificazione) mentre l’episodio ha portato strascichi polemici e perfino una querela inoltrata da Danilo Iannascoli, ex vertice biancazzurro, nei confronti dello stesso Sebastiani, in merito ad alcune allusioni riferite alle presunte pressioni per la vendita del club.