Pescara. “È con soddisfazione che rileviamo che le indagini hanno confermato alla Procura della Repubblica di Pescara le indicazioni offerte dai difensori delle vittime nei colloqui avuti con i Magistrati”.
Questo il commento dell’avvocato Romolo Reboa, che insieme agli avvocati Gabriele Germano, Maurizio Sangermano e Roberta Verginelli assiste le famiglie di Valentina Cicioni, Cecilia Martella, Marco Tanda e Jessica Tinari, rimasti uccisi e Giampaolo Matrone, gravemente ferito nella strage di Rigopiano, alla notizia degli avvisi di garanzia inoltrati a presidente della Provincia di Pescara e al sindaco di Farindola per omicidio colposo e lesioni colpose.
“La circostanza che, dopo tre mesi di indagini, la Procura abbia identificato responsabilità personali del Sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, e del Presidente della provincia di Pescara, Antonio Di Marco, tali da iscriverli nel registro degli indagati”, aggiunge Reboa, “lascia presumere che esistano prove certe della responsabilità civile dei due enti”.
“Lascia sconcertati”, conclude il legale, “che, in un caso in cui la responsabilità dei due enti pubblici era evidente dal giorno successivo la tragedia, né il Comune di Farindola, né la Provincia di Pescara abbiano assunto debite iniziative per iniziare a risarcire le famiglie delle vittime”.