Pescara. “La Corte dei Conti, nella propria articolata relazione, non fa alcun cenno al problema delle barriere architettoniche, posto che si limiti a valutare, incautamente, le opere della filovia fantasma di Pescara come completate al 98%, a fronte di un tracciato che era e resta per lunghi tratti inaccessibile alle mamme con passeggino, agli anziani, ai bambini, ai non vedenti, alle persone in carrozzina. Escludendo, di fatto, molte categorie sociali dal servizio di trasporto pubblico”. Lo denuncia il presidente dell’associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, Claudio Ferrante.
Il riferimento è allo studio della Corte dei Conti sullo “stato di realizzazione dei sistemi di trasporto rapido di massa a guida vincolata e di tranvie veloci nelle aree urbane” finanziati in Italia dalla legge 211 del 1995, la stessa che ha assegnato i 30 milioni di fondi anche alla filovia. Una relazione in cui la Corte dei Conti passa in rassegna i lavori mai completati.
Tra questi c’è proprio la filovia Pescara-Montesilvano, proposta da 25 anni, finanziata dal 1995, mai finita e con un punto interrogativo sul futuro. Filò avrebbe dovuto essere un “trasporto rapido di massa” e, invece, a distanza di 25 anni dalla prima richiesta di finanziamento, l’appalto va ancora a passo di lumaca e la filovia sulla Strada parco non è finita. Per questo primato, la filovia entra tra “gli interventi con maggiori criticità” d’Italia, secondo la Corte dei Conti. Criticità che sono “persistenti” e “rilevanti”.
“Questa è davvero la repubblica della banane? – si chiede Ferrante – Cosa e come ha controllato la Corte dei Conti? Chilometri di barriere architettoniche costruite non rispettando norme nazionali ed europee. Disattesa la sentenza del Tar. Ignorata la prescrizione imposta nel 2013 dal Comitato Via alla stazione appaltante circa l’obbligo di rimuovere tutte le barriere architettoniche. Sperperato denaro pubblico. Ed ora dobbiamo sopportare anche che chi ha potere giurisdizionale non si esprima sulle barriere architettoniche mai rimosse, Altro che lavori terminati al 98%”, attacca il presidente di Carrozzine Determinate.
“E’ paradossale e inaccettabile che la Pubblica Amministrazione, in questo triste caso, al pari di tante altre vicende, abbia trascurato un dovere istituzionale fondamentale, qual è quello di riconoscere pari dignità a tutti i cittadini, in ciò palesando una deprecabile violazione dei diritti umani”, conclude Ferrante.