Pescara. Ragioni “solo burocratiche” dietro ai divieti con cui il primo maggio partirà la stagione balneare a Pescara. Lo assicurano il sindaco, Marco Alessandrini, e l’assessore all’Ambiente, Loredana Scotolati, parlando di “un litorale dove l’acqua oggi, solo grazie alle azioni fatte, è balneabile”. Sindaco e assessore, infatti, sottolineano che “nuove conferme arrivano dall’Arta circa la balneabilità dell’intero litorale cittadino”.
Alessandrini e Scotolati commentano l’esito dei prelievi effettuati dall’Arta lo scorso 3 aprile sulle acque del mare e del fiume e dicono che “la soddisfazione dell’amministrazione manifestata nelle settimane precedenti non era una soddisfazione di facciata, ma il risultato di un’azione duratura nei confronti dell’inquinamento del fiume Pescara. Il litorale – ribadiscono – è interamente balneabile, i valori riscontrati dal quartro prelievo Arta sono tutti al di sotto dei limiti stabiliti dalla legge e questo è ascrivibile, come detto e ripetuto, alla nostra amministrazione che sin dall’insediamento ha affrontato a viso aperto e con l’energia necessaria tutte quelle criticità che mai nessuno aveva messo al centro della propria attività amministrativa”.
“Non si tratta di un miracolo che si ripete, dunque – aggiungono – ma del risultato concreto di un lavoro che mai era stato fatto su fiume e mare, affinché le condizioni ambientali di entrambi migliorassero. Un lavoro che, ci preme sottolineare, unisce l’azione e le competenze del Comune (Polizia Municipale e Uffici tecnici comunali) a quella di tutti gli enti che agiscono a tutela del territorio (Aca, Arta, Capitaneria) e che in questi anni sono stati partner importanti di questa azione”.
“Ottimi ovunque i dati del quarto campionamento svolto dall’Arta, alla quale abbiamo espressamente chiesto di aggiungere anche il punto di via Galilei, dove, come si supponeva, si evidenzia un valore ancora migliore, tanto che se dovessimo classificare quelle acque di balneazione secondo i parametri ministeriali utilizzati dalla Regione ogni anno, queste risulterebbero addirittura eccellenti in quel tratto”, sottolineano.
“Se non fosse per ragioni puramente burocratiche, che prevedono la definizione dei divieti per la stagione balneare fissati sulla base dei dati dell’anno precedente – osservano sindaco e assessore – Pescara partirebbe con acque balneabili su tutto il territorio cittadino, così come ha chiuso la stagione 2016 con dati balneabili. C’è ancora chi continua a sostenere che bisogna fare azioni per agevolare la balneazione, le azioni necessarie ad eliminare l’inquinamento sono state fatte e si continueranno a fare e in questi due anni sono state alla base dell’attività dell’amministrazione, tant’è che hanno portato ai risultati positivi e reali di oggi. Questo – concludono – ci dice invece che la via intrapresa è quella giusta”.
Ad Alessandrini e Scotolati risponde il Forum H2o, che oggi aveva sottolineato come la stagione si aprirà con divieti di balneazione in tre punti, per quasi 2 chilometri di costa: “Facciamo sommessamente notare che le ‘ragioni puramente burocratiche’ a cui fa riferimento il Comune di Pescara – dicono gli ambientalisti – sono le norme di legge poste a salvaguardia della salute dei cittadini fondate sulle indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per la prevenzione dei rischi connessi alla balneazione”.