Pescara, la Asl sfratta la Onlus e amplia l’Hospice nei locali occupati abusivamente

Pescara. La Asl si riprende i locali dell’ospedale vecchio, occupati dalla A.L. Onlus, e amplia l’Hospice per la terapia del dolore a 17 posti: “Ospitavano persone da anni senza motivi sanitari”.

La Asl di Pescara mette fine a un contenzioso che dura da 6 anni e “sfratta” la  A.L. Onlus dai locali dell’ex ospedale civile, “occupati”, afferma il direttore generale Armando Mancini, “senza titolo e senza pagamento di alcun corrispettivo”.

Va precisato che non si tratta della A.I.L. Onlus, che assiste gli ammalati di leucemia e che ha una casa di accoglienza in via Rigopiano, dove sono ospitati i malati ed i loro familiari per il tempo strettamente necessario per i cicli di terapia. “La A.L. Onlus”, spiega Mancini, “ospita invece nei locali (400 metri quadri circa) alcune persone che vivono lì da anni.senza alcuna motivazione Sanitaria: i minori presenti sono affetti da patologie croniche non maligne e necessitano solo di periodici controlli”.

“I locali in questione sono, inoltre, indispensabili”, prosegue il manager sanitario, “per l’ampliamento dell’Hospice per i malati terminali, che dovrebbe salire dagli attuali 9 posti a 16 o 17. Per questo ampliamento abbiamo sia il progetto che i fondi. Ci manca solo la disponibilità di locali”.

La vicenda, conclusa oggi, prende origine nel 1997, quando viene stipulato con la Onlus un contratto di comodato d’uso avente ad oggetto i locali siti nell’edificio E del vecchio presidio ospedaliero, di durata novennale decorrente dal 26 gennaio del 2000, scaduto in data 25/01/2009

“Al termine, sono state inviate richieste di rilascio bonario (in gennaio 2009 settembre 2009 e luglio 2013)”, spiega la Asl, “non rilasciando la A.L. Onlus i locali, nel 2011 veniva avviato un contenzioso che si è concluso nel marzo 2015 con sentenza favorevole per la ASL e con condanna al rilascio immediato dell’immobile. In Aprile 2015, sulla base del titolo esecutivo, è stata ripetuta la richiesta di rilascio bonario dell’immobile (a ben 6 anni dalla scadenza naturale del contratto di comodato) cui è seguito impegno informale da parte dell’ A.L. Onlus di rilasciare i locali entro due/tre mesi. Impegno non rispettato, sempre sulla base del titolo esecutivo, veniva quindi notificato per ben tre volte (nessuno risultava presente presso la sede dichiarata della onlus nonché luogo dove vengono ospitate le persone) il precetto di rilascio. Durante lo svolgimento della ultima procedura esecutiva che ha visto l’intervento per due volte degli ufficiali giudiziari è stato concesso termine per il rilascio in accordo con la direzione generale della ASL; ma nel frattempo la A.L. Onlus promuoveva ulteriore azione dinanzi al Giudice (Sezione Esecuzioni Mobiliari) per la sospensione della procedura esecutiva; anche questa richiesta veniva respinta con provvedimento del Giudice in data 19 gennaio 2017”.

Il 22 marzo scorso è stata effettuato un ulteriore accesso dell’ufficiale giudiziario che non ha sortito alcun effetto. C’è stato quindi un rinvio al 4 aprile per il rilascio con l’intervento della forza pubblica

“Ogni valutazione ci appare superflua”, conclude Mancini, “non si possono regalare strutture che servono alla cura della collettività a chi ritiene di poterle usare in modo arbitrario e discrezionale, come se fossero cosa propria e non bene Comune”.

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