Pescara. I tassisti incrociano le braccia per dire no alle liberalizzazioni del Governo Monti. Assiepati alla stazione centrale, gli autisti hanno bloccato le corse per l’intera giornata, garantendo esclusivamente il trasporto ai disabili, alla donne in stato di gravidanza o a chi necessita di visite mediche urgenti. Il tutto senza pagare un euro.
Una protesta singolare partita dal sindacato dei tassisti abruzzesi, l’Uri taxi (Unione di rappresentanza italiana dei tassisti), che in poche ore si è diffusa a macchia d’olio nel resto della Penisola. Lo stop alle corse sull’intero territorio cittadino è stato deciso per mantenere alta l’attenzione sulle difficoltà a cui va incontro la categoria, messa alle strette dalle nuove disposizioni contenute nel pacchetto sulle liberalizzazioni del Governo Monti. In queste ore i rappresentanti dei tassisti di Pescara stanno decidendo se portare avanti la mobilitazione anche nei prossimi giorni, unendosi al movimento dei Forconi che ha portato al blocco di alcuni caselli autostradali abruzzesi.
Per l’intera giornata i taxi in servizio in città sono stati parcheggiati a motori spenti davanti all’ingresso principale della stazione ferroviaria. E nelle prime ore del mattino si sono uniti ai pescaresi anche i colleghi di Alba Adriatica, Martinsicuro e Tortoreto.
Niente corse in giro per il territorio, fatta eccezione per una serie di categorie svantaggiate come i disabili, le donne in stato di gravidanza o chi necessita di visite mediche urgenti e non è in possesso di un’auto privata. Per tutti loro non solo è stato garantito il trasporto, ma non è stato fatto pagare nemmeno un euro per il servizio.
Le bandiere del sindacato di categoria hanno preso a sventolare accanto ai cartelli di protesta, mentre i cittadini increduli sono stati costretti a rinunciare al servizio di trasporto. “Ma non ci sono stati disagi né lamentele”, assicura Michele Giovanetti, presidente del Co.ta.pe (Consorzio taxi Pescara), “la gente si è mostrata comprensiva e solidale con le nostre ragioni. Tutti quanti sono consapevoli che il nostro è un servizio che funziona e, nonostante gli aumenti di carburante e assicurazioni, abbiamo mantenuto i prezzi bloccati dal 2001”.
Dieci giorni dopo l’incontro con il sindaco Luigi Albore Mascia, i tassisti sono scesi in piazza esponendo striscioni che riassumono le vicende degli ultimi giorni. Come quello tenuto in alto da un gruppo di lavoratori a due passi dalla stazione centrale: “Sacrifici ne facciamo, alla nostra morte non ci stiamo”. Come rende noto il sindacato, lo sciopero ha raggiunto il 95 per cento delle adesioni. Tante le richieste: “Non vogliamo il controllo dell’Authority sulle licenze”, avverte Antonio Abagnale, presidente regionale Uritaxi, “vogliamo che l’ultima parola spetti al sindaco perché è lui a conoscere a puntino il territorio in cui lavoriamo. Inoltre siamo contro le liberalizzazioni perché, come dimostrano le statistiche europee, hanno portato soltanto agli aumenti delle tariffe”.
Il sindacalista cita i casi di Lisbona, Madrid, Barcellona, Praga e Parigi, uniche città in Europa ad avere i prezzi delle corse più bassi di metropoli come Roma o Milano. “Ma lì non ci sono le accise sulla benzina”, osserva Abagnale, “le assicurazioni sono più basse così come i costi di manutenzione. Per il resto tutte le altre città europee presentano tariffe più alte rispetto a quelle italiane”. Secondo una recente statistica (Eurotest 2011) per una corsa media di 7 chilometri, inclusi cinque minuti di cosa dovuta al traffico e un bagaglio, a Roma si spendono 11,22 euro, mentre a Milano leggermente di più: 12,18 euro. Una media, tuttavia, che non tiene conto dei ritocchi verso l’alto effettuati dagli abusivi, pronti ad alzare le tariffe spesso a danno di incauti turisti, che finiscono per gettare fango sull’immagine non solo della categoria, ma anche di tutta l’Italia.
L’appoggio dell’amministrazione comunale: Nel corso della giornata di mobilitazione il Comune di Pescara ha portato il proprio sostegno ai tassisti in sciopero attraverso l’assessore alla Mobilità Berardino Fiorilli, che ha incontrato un gruppo di delegati al presidio fisso sotto la stazione ferroviaria. “L’amministrazione esprime massima solidarietà e sostegno ai tassisti aderenti all’Uri Taxi e al Cotape che oggi hanno aderito alla giornata di sciopero nazionale indetto dalla categoria contro le liberalizzazioni indiscriminate introdotte dal Governo Monti”, ha detto Fiorilli dopo aver parlato con Antonio Abbagnale, presidente regionale Uri Taxi, Roberto Negro vicepresidente, e Michele Giovanetti del Radio Taxi Cotape. “Contrariamente al resto del Paese”, prosegue l’assessore, “sono stati garantiti gratuitamente i servizi essenziali alle categorie più deboli, come utenti invalidi, donne in stato di gravidanza e cittadini che dovevano recarsi in ospedale. Ribadiamo quanto già sostenuto dal sindaco Albore Mascia, ossia che non abbiamo strumenti amministrativi per opporci all’ondata di liberalizzazioni decisa dal Governo, ma è evidente che tali provvedimenti non possono semplicemente tradursi in una mannaia per gli operatori, ma piuttosto andranno individuate misure di tutela per coloro che già oggi esercitano le attività interessate da tali provvedimenti, a partire dal servizio Taxi. Oggi Pescara beneficia di un servizio organizzato, con un numero di licenze già superiore a quello previsto dalla legge, e che intendiamo tutelare”.
Daniele Galli