Lo annunciano il sindaco Alberico Ambrosini e il Presidente del Consiglio Comunale delegato allo sviluppo sostenibile e alla tutela ambientale, Domenico Orlando, che spiegano che c’è “viva preoccupazione per le sorti del nostro territorio e per la popolazione”, considerato che il progetto riguarda almeno il 50 per cento del territorio comunale di Moscufo. La contrarietà dell’amministrazione è assoluta”.
“Per capire di cosa si tratta – aggiunge Ambrosini – è sufficiente dire che le indagini che questa società chiede di effettuare interessano anche zone di particolare pregio agricolo (cioè uliveti antichi e l’area DOP Aprutino – Pescarese), archeologico e ambientale, tra le quali si annoverano zone di interesse nazionale oggetto di accordi di programma tra Regione, Comuni e ministero dell’Ambiente, e questo aspetto del progetto non ci rassicura affatto”.
Il documento contenente le osservazioni è stato approvato con delibera di giunta ed è stato inviato sia al Servizio Regionale competente – Direzione Parchi, Territorio, Ambiente, Energia Servizio Tutela, Valorizzazione del Paesaggio e Valutazioni Ambientali – Ufficio Valutazione Impatto Ambientale, sia agli altri Comuni interessati al progetto (Cappelle sul Tavo, Città Sant’Angelo, Collecorvino, Montesilvano, Pescara, Pianella, Spoltore), nonché alle associazioni ambientaliste e di tutela dei diritti dei cittadini.
“Con questo provvedimento – spiegano il sindaco e il consigliere – non ci soffermiamo solo su aspetti prettamente giuridici relativi all’istanza presentata ma effettuiamo anche una analisi tecnica degli aspetti che la compongono. Tra l’altro riteniamo che l’istanza risulti in alcuni punti contraddittoria nonché lacunosa ed evanescente e rileviamo delle carenze in merito alla sovrapposizione della cartografia vincolistica e pianificatoria, all’indicazione dei previsti estendimenti e alla tipologia delle sorgenti di energizzazione. Riteniamo che non si capisca quali siano le aree realmente interessate dagli stendimenti, e rileviamo a malincuore che non si prende in considerazione il vincolo esistente lungo tutta l’asta fluviale del Saline e in quota parte sui fiumi Tavo e Fino relativo all’area SIN Saline – Alento”. Il Comune chiede che l’intervento relativo al progetto di ricerca di idrocarburi, denominato “Santa Venere”, sia assoggettato a VIA e che l’amministrazione civica, in qualità di portatore di interesse pubblico, sia invitata ad esporre le proprie osservazioni nelle sedi deputate, manifestando sin da ora la sua più netta contrarietà. Ci piacerebbe – concludono – che sia le associazioni ambientaliste sia i comuni più grandi interessati dall’istanza sostenessero questa nostra battaglia a tutela del territorio e delle sue bellezze naturali, ed è per questo che rivolgiamo un appello proprio a costoro al fine di fare fronte comune e scongiurare i pericoli derivanti da una simile operazione”.