Rosciano, nasce il comitato pro-ambiente

disano_pdcepagattiRosciano. Seria preoccupazione per l’evolversi del proprio territorio, interessato dal sorgere di siti industriali e per il trattamento dei rifiuti: gli abitanti di Rosciano formano un comitato per difendersi dal “pericolo ambientale, sanitario ed economico”.

Si chiama  ‘Rosciano pro ambiente’ il comitato costituito ieri dai cittadini del Comune pescarese, “seriamente preoccupati per ciò che sta accadendo nel loro territorio e nella Val Pescara in generale”. Tanti gli insediamenti definiti allarmanti dal presidente del comitato, Alessandro Di Sano, che in una nota li annovera nel dettaglio: “Lungo la strada della Bonifica che collega Villa Reia di Cepagatti ad Alanno Scalo, a ridosso del nucleo abitativo di Villa Oliveti, dovrebbero sorgere due insediamenti industriali: un progetto presentato dalla società MB Dumping Ground Treatment per il trattamento chimico-fisico di rifiuti non pericolosi con deposito nel suolo (fanghi industriali!); un altro presentato dalla Deco srl per la realizzazione di un biodigestore anaerobico atto al trattamento dei rifiuti umidi con produzione di gas per alimentare una turbina generatrice di elettricità”.

“La realizzazione anche di una sola delle due proposte di insediamento industriale va inserito nel complessivo contesto della Val Pescara, nel quale territorio”, commenta Di Sano, “pendono i seguenti problemi della megadiscarica di Bussi, del cementificio di Scafa, delle discariche di Brecciarola e di Casalincontrada, del progetto Ecopetrol di Cepagatti, della zona rossa ex Burgo di Chieti Scalo, della discarica di Colle Cese di Spoltore, del cementificio di Pescara e in ultimo  della paventata centrale a Biomasse di Pescara”.

Scontato comprendere come tutte queste realtà possano essere fonte di forte preoccupazione per la salubrità ambientale, ma il presidente del comitato aggiunge anche il “pericolo economico serio legato allo sviluppo urbano e agricolo del nostro piccolo Comune, come la svalutazione delle abitazioni nelle zone di prossimità degli insediamenti e dell’olio delle colline Dop di Pescara, o del vino di pregio di Rosciano, inserita tra le Città del Vino d’Italia”.

Per i roscinesi sono tante e molteplici le domande, i dubbi e le inquietudini legati ai progetti citati. “perché tutto ciò che può causare danni all’ambiente e all’aria e alle acque afferenti il fiume, oltre che ai termini legati alla sicurezza medesima degli impianti, non possono che mettere in discussione il futuro stesso della popolazione e dei nostri figli nel contesto difficile di uno sviluppo sostenibile negato”, afferma Di Sano. Argomenti che si prospettano come oggetto di battaglia alla quale il neonato comitato si appresta a tenere.

 

Daniele Galli


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