Pescara. Il nuovo asse stradale che collegherà via Ferrari a via Caravaggio crea disagi e polemiche tra i residenti di via Mantini e via dell’Emigrante, dove il futuro senso di marcia costringerà gli abitanti ad allungare il percorso per rincasare. Tra pali e muri sporgenti, pendenze e strettoie pericolose: 400 famiglie di Santa Filomena minacciano di scendere in strada pur di avere una rotatoria
Sono tutti convinci che l’asse Via Caravaggio-via Ferrari, di prossima inaugurazione, andrà ad alleggerire alcune delle strade cittadine più inflazionate dal traffico veicolare; ma chi abita in via dell’Emigrante e via Mantini ha più di qualcosa da ridire. Da alcune settimane un gruppo di residenti, rappresentati dai signori Alessandro Diodoro e Domenico Buccione, denunciano forti criticità progettuali. Diodoro parla di strutture pericolose: “1) Nella parte in cui è stato realizzato il prolungamento di via dell’Emigrante c’è ancora un palo dell’enel proprio in mezzo alla strada che è assai pericoloso. Inoltre tutta la parte precedente di via dell’Emigrante, strada stretta e piena di incroci, si presenta dissestata e piena di buche, quindi inadatta allo stato attuale, a supportare il traffico che si prevede in aumento. Procedendo sul primo tratto del nuovo prolungamento la strada è stretta e sulla parte della ferrovia si notano ancora delle sporgenze di cemento che se urtate dalle auto diverrebbero un trampolino mortale”. Mentre il palo e il muro sporgente sono stati rimossi, ciò che continua a preoccupare il quartiere Santa Filomena è il futuro senso di marcia: “Dalla segnaletica stradale a terra”, prosegue Alessandro Diodoro, “è facile intuire che tra via dell’Emigrante e via Caravaggio verrà istituito il senso di marcia nord sud, mentre ora è a doppio senso. Diventerà impossibile incrociare i flussi di traffico in un incrocio stretto ed a forte pendenza altimetrica e ciò comporterà che le 400 famiglie che abitano tra via Caravaggio e via Mantini se dovessero continuare a scendere da casa per la stessa via Mantini, dovrebbero percorrere via dell’Emigrante ed il nuovo prolungamento per tornare alle loro case, allungando cioè il percorso di un chilometro.
Questa ipotesi sconcerta i residenti, che non ci stanno a “patire unicamente le conseguenze di un’opera che privilegerà la mobilità cittadina”, commenta Buccione: “E’ stato anche ristretto l’ampio marciapiede posto proprio all’incrocio tra via dell’Emigrante e via Mantini, ma rimane che dall’apertura della strada saremo costretti a percorrere via Caravaggio fino alla rotatoria per poter rientrare su via Dell’Emigrante e poi ancora su via Caravaggio e via Mantini, il che significa per tutti noi, centinaia di famiglie, dover allungare il percorso di oltre 1 km per ogni volta che si torna a casa a fronte. Questa situazione è insostenibile”.
La soluzione sarebbe una piccola rotatoria all’incrocio tra la due stade, “in modo da permetterci di tornare a casa senza quel giro tortuoso ed inutile che costituirebbe per noi un aggravio di tempi e di costi”, descrive il signor Buccione, prima di passare alla pesante promessa: “Sindaco e Giunta sono avvertiti. Siamo pronti a scendere in strada ed occupare se tutto questo non verrà fatto, anche perché realizzare una piccola rotatoria a quell’incrocio è una spesa ridicola”.
Daniele Galli
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