Spoltore, una grande folla per l’ultimo saluto a Rita Morelli

Rita-MorelliSpoltore.  Era gremita questa mattina la chiesa di San Panfilo, a Spoltore, in provincia di Pescara, dove sono stati celebrati i funerali di Rita Morelli, la 36enne uccisa da un ex fidanzato, Bakary Camara 41anni del Gambia. Centinaia di persone si sono strette attorno alla famiglia per assistere alla cerimonia e di fronte alla cripta, che ieri pomeriggio ha accolto la bara bianca giunta dalla Grande Mela, è stato affisso un manifesto con la scritta ‘La tua inconfondibile risata risuonerò sempre nei nostri cuori. Ciao Rita’.

A ricordare con affetto la 36enne che si era trasferita cinque anni fa in America per realizzare il suo sogno è stato, nell’omelia, Cristiano Di Blasio, un sacerdote che è andato a scuola con Rita e ha concelebrato i funerali. Ha parlato della “sua risata inconfondibile, che ci faceva schiattare ed era coinvolgente” e ha invitato i presenti a tenere a mente “questa risata. Pensiamo che Rita se la ride con noi” – ha detto ancora. Forse oggi avrebbe “tirato fuori una delle mitiche stozze (cioé le merende, ndr) che portava a scuola”, e avrebbe detto “va bene piangete, ma adesso basta. E si farebbe fatta una risata con noi. Mi porto un bel ricordo, di una ragazza fantastica sotto tanti punti di vista, una ragazza diretta”, ha detto ancora durante l’omelia, e non è mancato un attimo di commozione da parte del sacerdote il quale ha ammesso che la giornata di oggi è stata “difficile” anche per lui. La morte di Rita, uccisa a Harlem in casa, “ci rende tristi e viene voglia di gridare, perché c’é stata una ingiustizia” ma questi sentimenti sono passeggeri, e “bisogna capire cosa rimane”. Prendendo spunto dal Vangelo di Giovanni che recita “io sono la via, la verità e la vita”, il celebrante ha parlato del dolore di oggi per la tragica scomparsa, che è un “dolore giusto, santo, ma solo in questi momenti cosi’ duri abbiamo la capacita’ di fermarci e riflettere per capire a cosa siamo chiamati. E noi siamo chiamati alla felicita’ eterna”.
Dunque “lo sguardo deve andare oltre, verso la felicità’. Tutti siamo chiamati a vivere la Risurrezione e di fronte alla morte ci facciamo una risata con Rita. Io – ha concluso – sono contento di vivere questa celebrazione e di avere la possibilità di guardare oltre”. Le offerte raccolte stamani saranno utilizzate per ristrutturare la cappella e la statua della Madonna, che risale al 1200. Dopo la Messa la mamma di Rita, Mara, ha abbracciato la bara, prima che uscisse dalla chiesa. Poco dopo, nel piazzale, un applauso della folla alla bara, ricoperta di fiori rosa.

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