Montesilvano, un cronometro in via Adige contro “il semaforo per fare cassa”

Montesilvano. Fioccano a decine le multe per i montesilvanesi, dopo l’installazioni delle fotocamere ai semafori all’incrocio tra la nazionale e via Adige: sanzioni pesanti contro chi passa col rosso, ma in molti si lamentano contro il lasso di tempo troppo breve tra la luce gialla e il segnale che obbliga a fermarsi.

Solo poche settimane di funzionamento e il Photored è già diventato l’incubo di tutto gli automobilisti della città. Il dubbio, quando si accende il giallo e i secondi per decidere sono pochissimi (seppur basterebbe rispettare il limite dei 50 chilometri orari per non incapparvi), è il seguente: inchiodare all’improvviso e sperare di evitare il tamponamento o rischiare la multa, con la foto “incriminante” che scatta anche con le gomme di poco oltre la linea dello stop al rosso?
Al timore si lega l’accusa, mossa anche dal gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle, è quello che “il Comune vuole fare cassa nascondendosi dietro il principio della sicurezza”, come recita una nota pentastellata. “Il segnale giallo del semaforo all’incrocio di via Adige dura quattro secondi netti, il minimo previsto dalla norma”,dicono i grillini, e “il comando della polizia locale è invaso da automobilisti imbestialiti con la multa in mano, in alcuni casi più di una. In tanti riconoscono la propria infrazione ma si sentono vittime di un’ingiustizia. E questo produce molta rabbia”.
I sospetti del M5S si alimentano con la previsione, scritta nel bilancio dell’amministrazione Maragno, di un’entrata pari a 1.7 milioni di euro nel 2017 per violazioni del Codice della Strada: “Ben 700.000 euro in più rispetto al 2016 “; rimarcano i pentastellati che, con una mozione, propongono l’installazione di un temporizzatore, cioè un dispositivo che effettui il conto alla rovescia prima del rosso.
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