Pescara, la Gtm risponde ai sindacati in sciopero: “Se ascoltiamo loro falliamo”

Gtm_russoPescara. Risponde alle accuse Michele Russo, una settimana dopo lo sciopero di autisti e manutentori e a 10 giorni dal secondo, indetto per venerdì 14. Il presidente della Gestione trasporti metropolitani rigetta le “bugie” dei sindacati su “gestioni ballerine”, eccessive spese per consulenze e accordi non rispettati. “Se diamo ascolto a Cgil e Uil ce ne andiamo di testa”, afferma, difendendo la condotta del suo Consiglio d’amministrazione.

Ce l’ha particolarmente con le sigle appartenenti a Cgil e Uil, Michele Russo, “ideologizzate e politicizzate”, quelle che hanno indetto lo sciopero di 4 ore andato in onda lunedì 26 scorso. Uno sciopero scoppiato dopo la rottura delle trattative su un accordo di secondo livello che prevedeva, fra le altre cose, l’assunzione a tempo pieno di 43 dipendenti part-time. La Gtm sotto la gestione Russo è additata dai lavoratori come quella che spende in consulenze, assume maestranze amministrative e liquida gli autisti. Ma Russo si difende dietro ai tagli imposti dalla Regione e con 21 grafici alla mani, tratti dai conti del bilancio ufficiale, “e  non le chiacchiere che raccontano chi fa le critiche”, smonta il castello di accuse che si tenta di scagliare contro la gestione del trasporto pubblico di Pescara.

“La mia gestione è sbagliata? I tagli sono imposti dalla Regione e a noi non risultano disservizi drammatici; siamo disposti ad accogliere tutte le segnalazioni, anche quelle provenienti dai sindacati, ma le loro richieste sono inattuabili, pena il fallimento e il default dell’azienda”. Sulla porta di una conferenza stampa dai toni del riscatto, Russo anticipa i capisaldi della propria difesa. Quei “tagli imposti” sono il 10% di contribuzione che la Regione ha ridotto al chilometraggio del trasporto pubblico, “contenuti dalla dura trattativa con il ministero dall’assessore regionale Morra, mentre altre regioni sono arrivate a tagli del 40%”, commenta Russo. Contributi ridotti che si traducono in 10% di chilometri da percorrere in meno, e se la tendenza negativa sulla forza lavora c’è stata, indubbiamente ricade sugli autisti che quei chilometri devono percorrerli. “Nonostante tutto e nonostante esodi e pensionamenti non abbiamo licenziato nessuno”, tuona Russo, che afferma di aver tenuto invariata la maestranza amministrativa e, nonostante la revisione forzata del Piano-traffico aziendale, di aver riassorbito linee che la precedente gestione Renzetti aveva affidato a ditte e dipendenti esterni, come la linea urbana di Francavilla che era stata subappaltata alla compagnia privata Paris. Il fantasma della crisi, però, incombe su tutti, e i tagli ne sono il sintomo più diretto; anche la Gtm ha avuto dei ricavi minori negli ultimi 3 anni, da fronteggiare, pena il disequilibrio di bilancio, con una riduzione del costo per il personale: fetta che corrisponde al 64% dell’intera torta in uscita.

Azione obbligatoriamente da concertare con i sindacati “al quale abbiamo chiesto di cercare insieme un paracadute”, spiega ancora Russo. Sul tavolo, però, già dal 2004 c’era in discussione un accordo di 2° livello, condizioni e benefici in aggiunta a quelli previsti dal contratto nazionale del lavoro: questo prevedeva la trasformazione di 43 autisti part-time, 3 dei quali in mobilità da altre aziende di trasporto, in full-time entro il 15 ottobre 2013, i primi 26 già entro metà ottobre. “Assumerli tutti in un colpo come proposto da chi sciopera, per noi sarebbe stata una grande raccolta di consenso, anche in futura prospettiva politica, ma avrebbe fatto fallire l’azienda e messo a rischio altre centinaia di posti di lavoro perché non ci sono le risorse necessarie”, osserva il presidente.  Un nuovo tavolo concertativo, instaurato a settembre, dal quale, però, si sono tirati fuori Filt-Cgil e Uil trasporti, ha concordato una “spalmata”, un accordo diluito dell’assorbimento dei contratti, legato soprattutto al naturale turn-over del personale. Con Cisl,  Cisal e Ugl la Gtm si è accordata per far slittare 7 assorbimenti di un anno: “8 ne abbiamo già assunti full-time, 5 entreranno entro fine anno, altri 13 entro fine 2012, altri 7 entro ottobre 2013 e gli ultimi 7 per settembre 2014”, dettaglia Russo.  Una trattativa, siglata l’8 settembre,  che include, inoltre una terza anticipazione del Tfr (Gtm già concede prima e seconda), il computo delle ore di lavoro straordinario in part-time ai fini degli scatti di anzianità e un’ulteriore indennità per gli autisti che fanno anche da bigliettai a bordo. “Così abbiamo contenuto la spesa per il personale sotto i 16milioni, mentre gli automatismi chiesti da Cgil, se applicati avrebbero aumentato il trend di mezzo milione in un anno portandoci al fallimento. Se stiamo a sentire loro ce ne andiamo tutti di testa”, è l’analisi di Russo.

Contenere le spese per il personale, dunque, è la mossa che il manager avrebbe sfoderato per far fronte a tagli e crisi, ma ciò che gli autisti “indignados” gli rinfacciano è non aver badato a spese per consulenze e rappresentanza, né tantomeno quelle per organi dirigenziali e collegiali, voci in bilancio che segnano picchi notevoli. Russo, unito in questo particolare capitolo a chi lo ha nominato, utilizza la stessa nenia difensiva: “Sono sperperi della precedente amministrazione”. L’attuale Cda, nominato ad agosto 2009, presenta “dati tutti sensibilmente inferiori alla condizione trovata all’insediamento”. La spesa per le consulenze legali è stata ridotta da 70mila euro a meno di 15mila,  per quelle contabili e fiscali da 20mila a meno di 3mila, per le ambientali da 12mila a 6mila euro, per quelle di rappresentanza si è scesi da 40mila euro del 2009 ai 5mila attuali, l’1% dell’intero costo produttivo del 2010. Ci sono alcuni picchi significativi nel 2010 che portano l’intero capitolo a sfiorare i 200mila euro: “Riguardano contenziosi che la passata gestione aveva instaurato con alcuni professionisti con un grosso studio commerciale romano e vertenze con alcuni dirigenti: in alcuni casi sentenze già perse in primo grado che ci avrebbero condannato a pagare centinaia di migliaia di euro”, spiega Russo, “noi le abbiamo modificate in continuazione di rapporti con questi soggetti ottenendo risparmio e al contempo il contributo professionale”. Per dirigenti e organi collegiali: “siamo scesi da 5 a 3 dirigenti, con un costo annuale calato da 800mila a meno di 500mila euro, gli stipendi per i consiglieri d’amministrazione sono scesi da 98mila a 85mila e 500 euro annui, e il compenso del collegio sindacale è stato ridotto dai 74mila euro annui del 2010 ai 40mila attuali”.

“L’ultima bugia” che la Gtm assegna alle voci dei sindacalisti in agitazione è quella relativa all’adesione allo sciopero del 26 settembre. “Dicono di aver manifestato in 100 e di aver raggiunto un’adesione del 90%, ma nel turno in questione solo il 44% del personale di guida era realmente in sciopero”, conclude Russo.

 

Filt e Uil: Falsi tagli, Gtm ridotta solo del 5%. “L’azienda ha attribuito la disdetta degli accordi sulle trasformazioni degli autisti a tempo pieno, al taglio del 10% dei servizi imposto dalla Regione Abruzzo. Nel caso della Gtm, a differenza di quanto invece sostiene il Presidente Michele Russo, non corrisponde al vero ed è quindi assolutamente falso che l’azienda abbia subito tagli dei finanziamenti e delle percorrenze per un valore del 10%. In realtà, ed è giusto che si sappia, il taglio è stato del 5%, ovvero la metà di quello che hanno subito le altre 55 imprese abruzzesi di trasporto pubblico. Eppure nessuna di queste 55 aziende, evidentemente più penalizzate, hanno inteso colpire il personale nuovo assunto tagliando loro i pochi diritti e le retribuzioni notoriamente già inferiori. Va ricordato inoltre che responsabilmente Filt Cgil e Uiltrasporti hanno contribuito al prepensionamento di 18 unità lavorative, attraverso la sottoscrizione di un accordo risalente all’ottobre dello scorso anno che ha consentito, quindi, di recuperare integralmente il citato taglio del 5% sui servizi. Non si comprendono quindi le vere ragioni della disdetta di accordi aziendali e del differimento nelle trasformazioni a full time”, questa la replica dei segretari Franco Rolandi (Filt-Cgil) e Alberto Cilli (Uil Trasporti) alle dichiarazione odierne rilasciate da Michele Russo.

 

Daniele Galli


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