Pescara. Maxi risarcimenti ottenuto, dopo 14, per il decesso di un anziano ricoverato nella clinica Pierangeli: ai parenti vanno quasi 900mila euro.
La storia inizia 14 anni fa, quando G.D.G., all’epoca 81enne, venne ricoverato presso la Clinica Pierangeli per un aneurisma all’aorta addominale. “Da quel momento partì una sequela di errori dei sanitari della clinica”, afferma l’avvocato Domenico Colletti, rappresentante legale della famiglia, “comprovati dalla sentenza emessa dal tribunale di Pescara.
Secondo l’avvocato, “questi ultimi erroneamente consigliarono e convinsero il paziente a sottoporsi ad un delicato intervento chirurgico piuttosto che controllare l’evoluzione della malattia. Inoltre non fecero delle analisi più approfondite prima dell’intervento e ne sbagliarono anche le modalità stesse. A causa di tutti questi comportamenti ed a seguito anche di un ricovero presso l’Ospedale di Pescara il paziente, dopo 6 giorni di sofferenza, morì.
Solo dopo quasi 10 anni dal fatto i parenti della vittima decisero di capire meglio cosa successe al loro caro e, dopo una causa durata altri 3 anni, pochi giorni fa il Giudice Gianluca Falco ha sentenziato a favore dei parenti della vittima condannando la Synergo Srl, proprietaria della Casa di cura Pierangeli, al pagamento di una somma pari ad 880mila euro a titolo di danno non patrimoniale per i congiunti della vittima.
“Questa sentenza”, spiega l’avvocato Colletti, “viene pubblicata proprio nei giorni in cui il Senato ha approvato il Disegno di Legge sulla responsabilità medica che“rischia di togliere diritti ai pazienti ed ai loro familiari vittime di errori sanitari non dividendo le responsabilità tra i medici bravi e coscienziosi rispetto a coloro che non rispettano i loro doveri deontologici e di rispetto dei pazienti”.