Pescara. E’ stato presentato ieri al Comitato valutazione di impatto ambientale della Regione Abruzzo un progetto per una nuova discarica nella provincia pescarese. L’impianto sorgerebbe in una cava di argilla a Rosciano, pronta a trattare 200 tonnellate di rifiuti al giorno con annessa discarica da 100mila metri cubi. Ma il Wwf non ci vede chiaro e denuncia lo stress ambientale che già soffoca la Val Pescara.
Si dice fortemente preoccupato Il Wwf e pronto a presentare le proprie osservazioni al Comitato per la valutazione di impatto ambientale che da ieri è stato incaricato di analizzare la realizzazione di una nuova discarica a Rosciano. È stata, infatti, la ditta chietina MD Dumping Ground Treatment di Giuseppe Bellia a presentare il 1 agosto il progetto per la realizzazione di un impianto per il trattamento chimico-fisico dei rifiuti non pericolosi e deposito al suolo, e ora sta al Comitato decretare il grado di impatto ambientale, accogliendo anche le osservazioni di cittadini, enti e associazioni. E questi che il Wwf si appella per presentare le proprie istanze entro i 60 giorni consentiti dalla decreto legislativo 4/2008. “Già dall’esame della Sintesi Non Tecnica, il documento che per legge deve essere diffuso per dare tutte le informazioni sul progetto, emergono gravi carenze nella comunicazione al pubblico circa la reale consistenza dell’intervento”, dice in una nota il wwf, “non sono riportati i dati sulla volumetria totale della discarica, sui codici CER dei rifiuti trattati ecc. Praticamente ci sono pochissime pagine di belle intenzioni prive di qualsiasi significato tecnico”. Sommariamente, Dall’avviso inviato al Comitato Via si deduce che l’impianto, sorgente su un ex cava di argilla, da adibire al trattamento di 200 tonnellate di rifiuti al giorno e al conseguente deposito in una discarica non superiore ai 100mila metri cubi.
“La Val Pescara è un’area a fortissimo rischio ambientale”, ricorda ancora il Wwf, “visto che sono stati individuati siti di bonifica nazionali (Bussi) e regionali (area industriale di Chieti scalo). Proprio nella bassa Val Pescara negli ultimi anni si sono susseguiti anche gravi incidenti con incendi che hanno coinvolto diverse società connesse alla gestione dei rifiuti (Magma, Seab, Ecoadriatica). Inoltre il Piano regionale della qualità dell’aria classifica la Val Pescara come zona a forte inquinamento atmosferico, vietando l’ulteriore aumento delle emissioni in atmosfera”.
“Invitiamo le amministrazioni pubbliche di Rosciano e dei comuni limitrofi e le due amministrazioni provinciali di Chieti e Pescara ad organizzare incontri pubblici per illustrare ai cittadini le caratteristiche del progetto e ad inviare osservazioni”, conclude l’associazione ambientalista.
Daniele Galli