Pescara. Dal balcone si è introdotto nell’ abitazione al primo piano della fidanzata, poi si è accanito su di lei con morsi e pugni. Due volte nella stessa notte, nonostante tra l’una e l’altra fosse già intervenuta una squadra volante della Questura di Pescara che l’aveva allontanato senza denunciarlo, su richiesta della giovane vittima, 26 anni, portando la donna al pronto soccorso per alcune escoriazioni e una ferita a un orecchio. La seconda aggressione alla ragazza però si è conclusa con l’arresto dell’uomo, bloccato in strada dopo un breve tentativo di fuga: la giovane, stavolta, si è convinta a denunciarlo, dichiarando di essere stata malmenata anche due settimane fa.
Le accuse per l’uomo, un 35enne di Foggia, sono ora di lesioni, violazione di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale. In quest’ultimo caso, infatti, la ragazza ha subito traumi alla testa e la frattura del naso. I medici l’hanno giudicata guaribile in 20 giorni. In casa, entrambe le volte, lui era riuscito a introdursi arrampicandosi su un’impalcatura per ristrutturazioni da dove aveva raggiunto il balcone e infranto il vetro della finestra. La seconda volta si era fatto trovare nell’appartamento al rientro della giovane dall’ospedale.
“Un femminicidio sventato” hanno commentato dalla Questura di Pescara rendendo nota la duplice aggressione. I poliziotti della Squadra Volante infatti, intervenuti nuovamente, sono entrati nell’appartamento anche grazie all’estremo sforzo della donna, riuscita ad aprire la porta nonostante il fidanzato la stesse picchiando.
In tarda mattinata il processo per direttissima. L’uomo, originario di Foggia, è stato sottoposto a divieto di dimora a Pescara, città in cui veniva appositamente per vedere la ragazza.