La violenta aggressione risale al 4 giugno scorso, ma l’episodio aveva avuto inizio alcuni giorni prima, quando M.K., 20 anni, e R.C., 18 anni, entrambi di Pescara, avevano voluto “lavare l’onta” dell’offesa che, secondo loro, aveva subito la giovane amica.
Nel locale in cui l’uomo lavora come cameriere erano, quindi, volati insulti, schiaffi e qualche pugno, che il 36enne aveva incassato senza replicare, convinto che la cosa sarebbe finita lì.
Ma così non è stato. Evidentemente non soddisfatti, i due giovani, la sera del 4 giugno, hanno deciso di tornare alla carica e, individuata l’abitazione del cameriere, dopo avere buttato giù a spallate la porta d’ingresso, si sono scagliati contro di lui, che in quel momento era solo in casa: il ragazzo è stato immobilizzato e colpito ripetutamente. Le lesioni sono state giudicate guaribili in 25 giorni, salvo complicazioni.
Le indagini della Squadra Mobile hanno consentito, in poco tempo, di risalire all’identità dei fautori della spedizione punitiva, denunciati all’Autorità Giudiziaria.
Arresti domiciliari per il 20enne, già in precedenza condannato per lesioni personali, e obbligo di dimora nel Comune di Pescara per il 18enne, incensurato.
I due sono stati rintracciati ieri dalla Squadra Mobile di Pescara, che ha dato esecuzione alle misure cautelari.