Pescara. L’amministrazione comunale di Pescara ha impugnato il decreto ingiuntivo inviato dalla Sorgenia Spa di Milano, che ha chiesto il pagamento di vecchie bollette, relativi a consumi di energia elettrica effettuati tra il 2008 e il 2009, pari a 571mila 417,12 euro.
Attraverso l’ufficio legale e l’avvocato Paola De Marco sono due le opposizioni presentate: la prima contro l’esecuzione forzata del titolo, che invece avrebbe dovuto attendere i 120 giorni canonici previsti dalla legge; nella seconda, invece, viene contestata la competenza territoriale.
“Resta l’amarezza del dover fronteggiare l’ennesima vicenda ereditata dal passato” commenta il sindaco Luigi Albore Mascia “per un contenzioso che la precedente amministrazione non è stata in grado di chiudere, provando anche la via stragiudiziale”.
Nel maggio scorso la Sorgenia aveva chiesto l’emissione di un Decreto ingiuntivo per il recupero di 571mila 417,12 euro, un decreto immediatamente esecutivo.
“Abbiamo accertato” ha aggiunto il primo cittadino “che i nostri uffici hanno già provveduto alla liquidazione della somma di circa 300mila 466,82 euro, dunque in realtà non dovremmo comunque versare il mezzo milione di euro”.
La replica di Sorgenia. Con una breve nota, che riceviamo pubblichiamo, Sorgenia chiarisce la propria posizione in merito alla controversia instauratasi con il Comune: “La presentazione di un decreto ingiuntivo da parte di Sorgenia nei confronti del Comune di Pescara è l’ultimo atto di una trattativa in corso da tempo. Con questa azione, Sorgenia rivendica un proprio diritto e chiede solo che le venga finalmente riconosciuto il pagamento per il servizio erogato alle utenze comunali per oltre due anni. Il Comune ha infatti numerosi arretrati nel pagamento di forniture energetiche regolarmente effettuate dalla nostra società. Durante tutta la vigenza contrattuale c’è stata da parte nostra ampia collaborazione e flessibilità, e più volte abbiamo tentato di comporre la vicenda in via amichevole, ma il Comune non hai mai rispettato i pagamenti nonostante le dilazioni concesse”.