Pescara, Procura e Provincia insieme contro le lungaggini burocratiche

accordoprovinciaprocuraPescara. Tempi di attesa fino a 14 mesi per la notifica di un procedimento penale. Un trend inammissibile che ha portato oggi la Provincia e la Procura a firmare un’intesa per snellire la lungaggini grazie alla banca dati dei Centri per l’impiego.

Sono stati il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, e il Procuratore della Repubblica Nicola Trifuoggi, alla presenza dell’assessore provinciale al Lavoro Antonio Martorella, a firmare questa mattina l’intesa che prevede l’accesso del personale della Procura pescarese alla banca dati dei Centri per l’impiego, per consentire agli ufficiali di polizia giudiziaria di rintracciare agevolmente coloro che risultano irreperibili. Le lungaggini attuali, che si dilatano anche fino a 14 mesi, sono dovute proprio alla difficoltà di individuare sul territorio imputati, parti offese o testimoni, nel momento in cui cambiano indirizzo o residenza. A margine della firma Testa ha sottolineato la “grande apertura” della Provincia nei confronti di altri enti e ha auspicato “la modernizzazione e velocizzazione dei rapporti anche puntando maggiormente sulla rete telematica. Trifuoggi, che si è detto favorevole alla “massima collaborazione tra enti” ha parlato dei tempi relativi alle notifiche che “qui arrivano a 14 mesi per i procedimenti penali. Può dipendere dalla difficoltà di reperire imputato, parte offesa o testimone e la ricerca comporta un impiego di risorse e tempo. Adesso possiamo ovviare a questo inconveniente con i dati dei Centri per l’impiego”. Il procuratore ha sottolineato che “un processo va celebrato in tempi brevi perché tutti, compresa l’opinione pubblica, hanno il diritto di sapere se una persona è colpevole o innocente”.

L’accordo con la Procura non è nuovo per la Provincia di Pescara per ciò che riguarda la collaborazione con l’esterno. L’assessore Martorella ha ricordato, infatti, che “l’accesso alla banca dati dei Centri per l’impiego è stato già concesso alla Guardia di finanza, ai consulenti del lavoro, all’Inail e all’Inps, che hanno una password dedicata per accedere al nostro sistema informativo. Il personale della Procura”, ha detto sempre Martorella, “seguirà un corso di formazione a nostre spese per avere tutte le informazioni tecniche necessarie”.

 

Daniele Galli


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