Pescara. Protocollo di emergenza, nel pomeriggio, alla stazione di Pescara, dopo che una telefonata ha annunciato al 113 la presenza di persone armate a bordo di un treno proveniente dalla Puglia: a chiamare, in realtà, è stato un uomo, probabilmente con problemi di salute mentale, il quale, convinto di essere seguito da due o più persone che volevano ucciderlo, ha lanciato l’allarme. Alla fine, però, l’unico armato era lui: aveva addosso due grossi coltelli. Ora è in ospedale.
Ricevuta la segnalazione al 113, in stazione sono subito scattate le procedure di sicurezza: i binari sono stati evacuati, così come le carrozze del treno in questione, appena arrivato nello scalo. I poliziotti – le attività sono state condotte dalla Polfer, diretta da Davide Zaccone, insieme a squadra Volante e Mobile – sono quindi saliti a bordo del convoglio con tanto di giubbotti antiproiettile ed hanno subito individuato l’uomo.
Si tratta di un 44enne di origini pugliesi ma residente a Torino che ha riferito di doversi difendere da due persone, a suo dire armate di pistola, che volevano ucciderlo. Agli agenti è bastato poco, però, per capire che le due persone indicate dal 44enne erano dei semplici passeggeri. L’uomo, che aveva addosso due coltelli, è stato quindi accompagnato in ospedale per tutti gli accertamenti del caso.
Ritardi sulla linea ferroviaria, a causa delle operazioni di controllo e bonifica del treno.