Pescara. Dopo mesi di polemica politica, grane burocratiche e proteste della marineria, questa mattina è arrivato l’ordine di chiusura del porto canale. “Troppi punti insabbiati”, allerta il pilota del porto.
Il pilota del porto, Leonardo Costagliola d’Abele, dopo le ultime mareggiate ha scritto alla Capitaneria di porto per informare che con i fondali attuali “e’ rischioso effettuare manovre di entrata e di uscita dal porto in sicurezza” e la possibilita’ di “causare un incagliamento o, ancora peggio, danni strutturali al timone e all’elica delle imbarcazioni e’ elevata”. La Capitaneria ha, quindi, emanato l’ordine di chiusura del canale per le imbarcazioni commerciali, che oggi sono rimaste attraccate alle banchine. I primi provvedimenti hanno annullato le operazioni della nave Niker, che avrebbe dovuto rifornire di gasolio l’impresa Di Properzio; per il momento rimane ormeggiata in alto mare, in attesa di essere dirottata verso qualche porti più sicuri.
“Questo è il primo effetto negativo”, commenta il consigliere comunale Pd Enzo Vecchio, “il porto di Pescara e la sua economia perdono un primo pezzo, quello commerciale e quello turistico, poichè in questa situazione è preclusa anche la stagione turistica legata ai collegamenti del catamarano della Snav con la costa croata”. A circolare nel canale, oggi, solo piccole imbarcazioni, gommoni e mosconi. “Intanto”, conclude polemico Del Vecchio, “le istituzioni continuano a sostenere la prosecuzione di quella farsa chiamata dragaggio”
Daniele Galli