Una vicenda che coinvolge il cittadino multato, il Comune e le Poste Italiane, al quale il municipio ha affidato il recapito dei verbali di contravvenzione. L’uomo, nel 2015, si è rivolto al Giudice di Pace per fare ricorso sia per le multe che per le relative ingiunzioni di pagamento e, in quella sede, ha affermato che le firme che risultano in calce alle notifiche delle multe non sono sue, rivolgendosi poi al tribunale ordinario per accertare la falsità delle firme e per richiedere l’annullamento di entrambi i provvedimenti.
“Il Comune non è stato denunciato”, precisa il Comandante della Polizia Municipale Panfilo D’Orazio, “Si tratta di una querela di falso all’interno di un procedimento civile, in cui va verificata la veridicità delle firme, tramite perizia calligrafica. Inoltre, non si sostiene che le presunte firme false siano sulle ingiunzioni dell’Ente, ma sulle relate delle notifiche di Poste Italiane”.
Le multe, però, sarebbero effettive: “Il Comune di Spoltore dunque sarebbe semmai parte lesa, qualora si dovesse accertare la falsità delle firme”, prosegue D’Orazio, “in quanto i verbali, tutti regolari, sono stati affidati a Poste Italiane per la notifica al trasgressore, che contesta le firme apposte sulla relata di notifica proponendo la querela di falso. Ciò significa che in corso di giudizio, il Comune oltre a difendere l’interesse dell’Ente, assume il ruolo di garante della legalità”.