Con il passare degli anni, cambiamenti non solo per il destino del vedovo che, superato il lutto, si è risposato altre due volte, ma anche le sedi giudiziarie dove si è sviluppata la causa “lumaca” che, da Pescara, è andata a finire alla Corte di Appello dell’Aquila per slittare, dopo il primo approdo in Cassazione, nel 1993, fuori regione, a Perugia, designata quale corte di rinvio. Negli uffici giudiziari umbri, tra consulenze, prove presuntive e ricalcoli, la stagnazione del procedimento è durata fino alla fine del dicembre 2007. Alla fine della fiera, l’ingegnere ha avuto complessivamente diritto a 22 milioni di vecchie lire, nemmeno rivalutabili perché l’avvocato aveva dimenticato di chiederlo, e sua figlia, rimasta orfana a quattro anni, ha ricevuto poco più di 250 milioni, sempre in vecchie lire.