Pescara. Scintille tra il sindaco di Pescara, il Cdr del Tg3 regionale, il Consiglio dell’ordine del giornalisti e l’Unci (Unione nazionale cronisti italiani). Il contenzioso ruota attorno al servizio che la giornalista Donatella Speranza ha realizzato in occasione dei festeggiamenti dell’Unità d’Italia, organizzati nel capoluogo adriatico. Ebbene, il sindaco non avrebbe gradito il confezionamento del servizio stesso (interviste realizzate ad Albore Mascia e al presidente del consiglio comunale e poi non mandate in onda), e il malessere è stato esplicitato in occasione di una manifestazione pubblica. La sortita di Mascia ha generato una levata di scudi dei giornalisti abruzzesi, ai quali però lo stesso sindaco ha replicato con una nota dell’ufficio stampa.
Il duro commento del Cdr del Tg Abruzzo. “Al servizio della collega Donatella Speranza, fatto oggetto di pesantri rilievi”, il Cdr ricorda al sindaco e al presidente del Consiglio “che evidentemente confondono il concetto di servizio pubblico con quello di servizio al Palazzo, che non e’ ammissibile interferire, men che mai nel corso di una pubblica manifestazione e con toni intimidatori, sul contenuto di un servizio realizzato dalla collega in autonomia professionale come prevede il contratto.
La valutazione professionale sull’inserimento nel corpo del servizio di dichiarazioni politiche – rileva il Cdr della Rai Abruzzo – spetta esclusivamente al redattore e può essere oggetto di contestazione solo da parte del suo caporedattore, al quale peraltro e’ sempre richiesta la più rigorosa difesa dell’autonomia redazionale da ricorrenti quanto inaccettabili interferenze della politica”.
Solidarietà dell’Odg. “I giornalisti abruzzesi esprimono la propria solidarietà alla collega Donatella Speranza” si legge in una nota dei giornalisti abruzzesi, “ della redazione del Tg Abruzzo, fatta pubblicamente oggetto di rimproveri, da parte di alcune importanti autorità istituzionali del Comune di Pescara, quali in sindaco e il presidente del consiglio comunale, perché ritenuta “rea” di non aver concesso spazio, nel suo servizio dedicato alle manifestazioni per le celebrazioni dell’Unità d’Italia e messo in onda dal Tg regionale, alle loro dichiarazioni. Scambiando evidentemente il servizio pubblico radio-televisivo per un prolungamento dei propri consulenti di comunicazione, e le celebrazioni per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia per una passerella personale, sindaco e presidente del consiglio comunale pescarese hanno confermato – se mai ce ne fosse stato bisogno – di quale sia il grado di insofferenza che la politica di diverse latitudini mostra per il lavoro dei giornalisti, verso la loro autonomia professionale. I servizi, insomma, per poter ottenere il gradimento di certa politica, dovrebbero dunque essere concepiti, realizzati e messi in onda “à la carte”, un po’ come si fa quando con il cameriere quando ci si siede a tavola al ristorante. Una visione, se ne può essere certi, contro la quale i giornalisti abruzzesi hanno combattuto in passato e combatteranno in futuro con fermezza”.
La posizione dell’Unci. L’Unione nazionale cronisti dell’Abruzzo esprime solidarietà alla collega della Rai Donatella Speranza per la censura da parte del sindaco e del presidente del Consiglio comunale di Pescara, i quali hanno ritenuto di doverle contestare, durante una manifestazione pubblica, un servizio relativo alla “Notte bianca” svoltasi a Pescara per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Il motivo della contestazione-censura è a dir poco grottesco: nel servizio non erano contenute le interviste a Mascia e Di Biase! Questo è solo l’ultimo esempio dell’arroganza dei politici i quali ritengono che i giornalisti debbano essere loro amanuensi, pronti a scattare a comando per riportare fedelmente i loro pensieri. E’ bene che si rassegnino: il giornalista svolge la sua professione in modo autonomo, avendo come riferimento solo la verità sostanziale dei fatti, non i desiderata del politico di turno. Volere interferire non solo nei contenuti, ma anche nella tecnica e nella costruzione delle notizie, non è compito di chi è stato eletto per svolgere funzioni amministrative. Certi politici si preoccupino di governare, lasciando ai giornalisti il già difficile compito di informare compiutamente l’opinione pubblica. Nel caso specifico, l’insieme della notte bianca, vivacizzata da migliaia e migliaia di cittadini.
La replica del sindaco. “L’amministrazione comunale di Pescara non ha avanzato alcun ‘pesante rilievo’ nei confronti della giornalista Donatella Speranza, ma piuttosto abbiamo semplicemente espresso delle giuste e opportune sottolineature circa un servizio giornalistico inerente lo svolgimento della ‘Notte Bianca’ al centro storico di Pescara, evento straordinario, unico in Abruzzo, in cui mai si è fatta menzione del soggetto promotore e organizzatore dell’evento stesso, ossia il Comune di Pescara attraverso la Presidenza del Consiglio comunale. Un servizio in cui sono state completamente tagliate le immagini delle figure istituzionali che hanno preso parte all’iniziativa. Un servizio che era in netta contraddizione con quanto operato dallo stesso Tgr Rai Abruzzo che pure aveva garantito ampia copertura della manifestazione. Nessuno ha osato ‘interferire’ con l’autonomia della giornalista autrice del servizio trasmesso dal Tgr Rai delle ore 14 della giornata di ieri, 17 marzo, ma non era possibile omettere un giudizio circa l’oggettiva lacunosità di una notizia comunque andata in onda sulla Rai che deve garantire il servizio pubblico pagato con il canone dei cittadini”. Lo hanno detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia e il Presidente del Consiglio comunale Licio Di Biase in replica alla nota diffusa oggi dal Cdr della Rai in merito a un presunto ‘attacco’ subito dalla giornalista Donatella Speranza per il servizio giornalistico trasmesso ieri quale bilancio della Notte Bianca organizzata dal Comune di Pescara per i 150 anni dell’Unità d’Italia.
“Quelle avanzate nei confronti della giornalista Rai Speranza a margine di una manifestazione pubblica convocata in Prefettura sempre per i 150 anni dell’Unità d’Italia, giornalista che tra l’altro non è stata oggetto di alcun genere di ‘pesante rilievo’ – hanno osservato il sindaco Albore Mascia e il Presidente Di Biase – sono state solo opportune ed evidenti sottolineature circa la parzialità contenuta in un servizio inerente la Notte Bianca, evento unico in Abruzzo: non abbiamo espresso disappunto per l’assenza delle interviste, pure raccolte nella nottata, ma abbiamo solo osservato che dal servizio andato in onda non si evince mai chi aveva promosso e organizzato quell’evento, ossia il Comune di Pescara. Al contrario negli altri servizi Rai dedicati, nella stessa giornata, alle iniziative promosse negli altri tre capoluoghi d’Abruzzo, Chieti, L’Aquila e Teramo, è stato dato ampio risalto ai promotori istituzionali delle iniziative stesse. A Pescara sembra invece che la ‘Notte Bianca’ dell’Unità d’Italia sia stata frutto di un ‘movimento spontaneo’ di gente che a un certo punto ha deciso, per chissà quale ragione, di darsi appuntamento a Pescara vecchia. Così non è. Non solo – hanno proseguito il sindaco Albore Mascia e il Presidente Di Biase -: dalle immagini del servizio sono state completamente tagliate le presenze istituzionali, compresa quella del Prefetto, che hanno invece preso parte a tutti i momenti della Notte Bianca quali rappresentanti dello Stato e non della politica. Infine non un’immagine del servizio è stata dedicata alle performance dei nostri straordinari studenti che per mesi si sono impegnati e hanno lavorato senza sosta per la riuscita di quell’evento storico. Nessuno ha dunque chiesto un ‘servizio al Palazzo’, ma è forse bene ricordare che la Rai è un ‘servizio pubblico’. Sostanzialmente, lungi dal voler dare lezioni di giornalismo, è però evidente che dal servizio trasmesso ieri dal Tgr Rai mancava la risposta a una delle domande fondamentali che rendono un servizio completo: mancava il ‘chi’, ossia il soggetto che ha promosso e permesso la Notte Bianca. E nello spirito di democrazia che caratterizza ancora lo Stato italiano, riteniamo che sia legittimo e possibile avanzare una critica anche a una professionista del servizio pubblico”.
Casciano (Pd): “Pesanti ed ingiustificate accuse”. Non si risparmia nei toni il segretario cittadino del Pd Stefano Casciano: “Questa amministrazione comunale, che già più volte si è scagliata contro la stampa locale, pensa di poter trattare i giornalisti come servi di padrone, non riuscendo a capire che il grande e lodevole compito del giornalismo è proprio quello di raccontare i fatti e controllare i poteri. Ma, d’altronde, non ci potevamo aspettare niente di diverso da chi ha come leader del proprio partito un uomo che ha sempre utilizzato le istituzioni per i suoi scopi personali”.