“L’invio di questi avvisi è una delle conseguenze del rapporto difficile con Tributi Italia – ha spiegato l’assessore Filippello – che, dopo la revoca del servizio di riscossione dei tributi, non ha riconsegnato al Comune la banca dati di tutti i contribuenti del territorio. Per ricostruire tale banca dati, l’Aipa, nuova concessionaria, ha dovuto eseguire a fine 2010 un vero e proprio censimento, che ha interessato tutto ciò che era assoggettabile al pagamento del canone di occupazione del suolo pubblico, compresi i passi carrabili, l’imposta di affissione e di pubblicità. Complessivamente a fine censimento sono emerse 11mila 298 posizione dubbie, ossia passi carrabili esistenti, ma non censiti, dunque non pagati, o tende sistemate all’esterno di locali senza che dai nostri archivi risultasse pagata la relativa tassa. Prima di mandare però le classiche cartelle di pagamento, proprio al fine di evitare ‘cartelle pazze’ generate nel caso da qualche errore dei nostri archivi o comunque dall’assenza della banca dati, abbiamo preferito inviare a tali utenti degli avvisi bonari, con i quali li abbiamo invitati a contattare la Aipa per chiarire la propria posizione entro lo scorso 28 febbraio”.
In realtà sembra che molti utenti stiano continuando a venire presso gli uffici anche in questi giorni e complessivamente sinora sono stati bonificati solo il 3 per cento degli avvisi inviati. L’avviso bonario permette all’utente di regolarizzare la propria posizione semplicemente rivolgendosi all’Aipa e senza pagare alcuna sanzione. “Per il 20-23 per cento di tali utenti – ha proseguito Filippello – abbiamo già riscontrato una situazione di irregolarità, ossia tali utenti non avevano richiesto le autorizzazioni necessarie per l’apertura di un passo carrabile o per l’installazione di una tenda, alcuni perché non sapevano neanche di doversi ‘autodenunciare’ al Comune, altri perché hanno pensato di poterlo evitare. Anche in questo caso non c’è alcun intento vessatorio da parte del Comune nei confronti dei cittadini, ma piuttosto solo la necessità di far rispettare le norme e il Regolamento vigente. Ai cittadini che hanno ricevuto l’avviso bonario va l’invito dell’amministrazione a rivolgersi all’Aipa per chiarire la propria posizione perché, come previsto nello stesso Regolamento, in caso di silenzio del contribuente, l’avviso sarà inevitabilmente seguito dall’avviso di accertamento, dinanzi al quale l’utente potrà pagare o fare ricorso; nel caso di mancata risposta anche all’avviso di accertamento, scatterà l’ingiunzione di pagamento”.
Ma non basta: “Gli accertamenti condotti a fine 2010 – ha proseguito l’assessore Filippello – ci hanno consentito di inviare anche 300 avvisi di accertamento a soggetti che avevano ricevuto in precedenza un avviso bonario, dinanzi al quale non avevano né pagato né proposto opposizione e 150 ingiunzioni di pagamento, nei confronti di altrettanti contribuenti che non avevano risposto né all’avviso bonario né all’avviso di accertamento, senza pagare né presentare ricorso. Intanto la prossima settimana esporremo tali dati nella Commissione consiliare competente”.