Pescara, “tubi rotti, l’impianto di irrigazione innaffia i passanti sul lungomare”

Pescara. Il lungomare invaso dall’acqua a causa di una rottura dell’impianto di irrigazione: “Nessuno chiude il flusso”, denuncia Pescara Mi piace.

“Da una settimana è completamente devastato l’impianto di irrigazione del litorale, nel tratto compreso tra la rotonda Paolucci e sino al confine con Montesilvano, con una perdita d’acqua pubblica spaventosa ma, nonostante le opportune segnalazioni agli uffici tecnici, compresa la mail al sindaco in persona, nessuno si è preoccupato di sistemare il grave danneggiamento, provvedendo, intanto, a interrompere il flusso idrico che pagheranno i cittadini”. A dirlo è stato l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’.

“A lanciare l’allarme”, spiega Fiorilli, “sono stati sette giorni fa alcuni utenti e ciclisti che, mentre percorrevano di sera la riviera nord, si sono ritrovati completamente inzuppati per l’attivazione dell’impianto che è rotto: ovunque, lungo la piccola condotta che attraversa l’aiuola, ci sono buchi che sparano getti d’acqua verso l’alto, innaffiando dunque gli alberi e i passanti, anziché le aiuole stesse, completamente rinsecchite, o allagando la pista ciclabile e il marciapiede, addirittura anche le isole ecologiche, infradiciando anche le buste dei rifiuti eventualmente lasciate a terra e rendendo di fatto pericoloso il transito delle due ruote. E il danno non riguarda una o due aiuole, ma l’intera fascia del verde, segno che si tratta di un danneggiamento sistematico che però, secondo alcuni cittadini, sarebbe da imputare non a presunti atti vandalici ma, addirittura, alle opere di manutenzione delle aiuole stesse, ovvero all’intervento con i tagliaerba, che qualcuno, avrebbe tranquillamente passato anche sopra l’impianto di irrigazione”.

“Il danneggiamento è stato puntualmente segnalato al Comune”, conclude l’ex vice sindaco, “ma dopo sette giorni nessuno è intervenuto e dalle fessure aperte esce un continuo flusso di acqua, con uno sperpero spaventoso per i cittadini, perché chiaramente quella perdita non la pagheranno sindaco e assessori di tasca propria, ma la pagheranno i contribuenti”.

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