Domani alle 18,30, nella cappella dell’Istituto Nostra Signora di Pescara, ci sarà una messa in ricordo di Manuela, che ha lavorato per vent’anni nel reparto Stroke Unit dell’ospedale Santo Spirito di Pescara. Tante le manifestazioni di affetto ricevute in queste settimane dai genitori Ezio e Anna, che nei quattro anni di malattia della figlia non l’hanno mai lasciata portandola nei centri più importanti d’Europa. Dalla scomparsa di Manuela sono passati due mesi, il dolore per la perdita di una figlia non può scomparire ma l’opera di Manuela può continuare anche attraverso l’associazione a lei dedicata.
“Manuela ha dato tanto agli altri – spiega Anna Verna, madre dell’infermiera – e in suo ricordo ci piacerebbe continuare a portare avanti quello che è stato in qualche modo il suo lavoro. Abbiamo creato, insieme ad un’amica, l’associazione “Il Risveglio di Manuela” per coloro che soffrono la stessa situazione di mia figlia e che avrà l’intento di supportare la realizzazione di un Centro del risveglio e della riabilitazione all’ospedale di Popoli, che porterà il suo nome. Il Centro in questo momento manca in Abruzzo e molti pazienti sono costretti ad andare fuori regione. Abbiamo già incontrato il responsabile del reparto, il dottor Carlo D’Aurizio, che è entusiasta del progetto.
Non vogliamo che i malati siano costretti a trasferirsi altrove, così come ha fatto Manuela, con tutti i disagi che ne conseguono e che abbiamo vissuto anche noi. Solo così la morte di Manuela potrà avere un senso. Sono certa che lei sarebbe stata felice di questa iniziativa per aiutare chi soffre”.
L’associazione verrà presentata nei prossimi giorni a Pescara e sarà in rete con l’associazione “Gli amici di Luca” di Bologna, che ha realizzato un centro del risveglio in Emilia Romagna e con altre realtà in Italia e in Austria.