Pescara. Alba scura per 18 spacciatori, finiti nelle maglie dell’operazione ‘Quadrifoglio’, l’ampia indagine svolta dai Carabinieri della Compagnia di Montesilvano che ha portato, dalle prime ore di questa mattina, 4 persone in carcere, 10 agli arresti domiciliari e 4 all’obbligo di dimora. Sgominati due canali dello spaccio di cocaina e hashish: uno legato ad un filone magrebino proveniente da Milano e Modena, l’altro radicato nel quartiere pescarese di Rancitelli; entrambi i mercati sfociavano a Montesilvano.
Il quadrifoglio, proverbialmente, porta fortuna. Così non è stato per uno dei 31 indagati della maxi operazione, trovato dai carabinieri con un quadrifoglio nel portafogli durante una perquisizione, insieme ad un piccolo quantitativo di stupefacente. E cosi non è stato per un altro spacciatore, che sempre nel corso della stessa operazione aveva dato appuntamento ad un cliente presso un circolo privato al confine tra Pescara e Montesilvano, chiamato appunto ‘Il quadrifoglio”. Da questi due episodi prende il nome l’operazione del Comando dei Carabinieri di Montesilvano, conclusasi questa mattina dopo due anni di indagini. Sequestrati 4 chili di hashish e 500 grammi di cocaina pura e di ottima qualità, che avrebbe permesso, dopo il ‘taglio’, di produrre ingenti quantità da devolvere allo spaccio sulla riviera di Montesilvano.
Il Gip di Pescara, Luca de Ninis, su richiesta del Pm Gennaro Varone, ha emesso ordinanza di arresto per due marocchini, Nabil Tahi, trentasettenne residente a Milano, eAmine Elamjad, trentaduenne domiciliato a Montesilvano, oltre che per Giovina Bevilaqua, 45 anni, e Giovina Spinelli, 30 anni, entrambe residenti a Rancitelli, Pescara; agli arresti domiciliari sono finiti i marocchini Jaoud Chbani, Ahmed Noussair e Omar Zerouali, rispettivamente residenti a Pescara, Montesilvano e Cappelle sul Tavo, la venticinquenne pescarese Ida Guarnieri, e Serena Surricchio, Marco Anzellotti e Giuseppe Di Marco, tutti residenti a Montesilvano. Obbligo di dimora, infine, per Hicham Chbani, marocchino residente a Pescara, Katharina Alexandris, tedesca residente a Montesilvano, Roberto scarpone e Marco Alcini, anch’essi residenti nella cittadina balneare. “Proseguono, invece, le ricerche per tre magrebini senza fissa dimora”, ha aggiunto il comandante Enzo Marinelli.
L’indagine, in cui è finito anche un diciassettenne di Montesilvano, parte da metà 2008 quando, dopo un piccolo sequestro di droga ritrovata addosso ad un giovane, sono spuntati i primi nomi e le prime piste da seguire. I primi sequestri sono, invece, scattati a maggio 2009: 200 grammi di cocaina ritrovati nelle tasche dei due marocchini, provenienti da Milano, appena scesi alla stazione centrale di Pescara. Il canale legato ai nordafricani è, infatti, proveniente da grossisti di Modena e Milano. Tutto al femminile , invece, il vertice del mercato ‘nostrano’: il rifornimento partiva da Rancitelli, ad opera delle Spinelli e Bevilaqua, quest’ultima trovata in possesso anche di 50 grammi di cocaina, mentre la Surricchio faceva da canale diretto con i pusher di Montesilvano. Il sequestro più grande, già passato alla ribalta per il curioso metodo di occultamento, avvenne sempre a maggio 2009, quando vennero ritrovati 2 chilogrammi di hashish all’interno di una confezione di succo di frutta, destinati allo sballo delle gite studentesche in pronta partenza. Dieci le persone tratte in arresto in flagranza di reato.
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Daniele Galli