Pescara. Una vasta operazione antidroga è in corso dalle prime ore di stamani ad opera dei carabinieri di Pescara nell’ambito di un’inchiesta su una presunta banda specializzata nel traffico e spaccio di stupefacenti nella zona di Villa del Fuoco. Ventinove le misure cautelari per spaccio di droga.
L’operazione dei militari dell’Arma, denominata Spaccaferro, sta impiegando novanta uomini. Sequestrati incentivi quantitativi di stupefacenti.
Spaccio continuato di sostanze stupefacenti. E’ l’accusa nei confronti delle 29 persone interessate all’operazione antidroga di oggi dei carabinieri della compagnia di Pescara, di cui 24 interessate alla misura della custodia cautelare in carcere e 5 da sottoporre agli arresti domiciliari. L’operazione di oggi, chiamata “Spaccaferro” perché riguarda spacciatori che vivono nel cosiddetto ferro di cavallo, ha interessato la zona di Villa Del Fuoco, dove lo spaccio di droga e’ fiorente. I soggetti coinvolti sono 11 donne e 18 uomini, sottoposti a perquisizione e ai quali sono stati sequestrati oltre seimila euro che potrebbero essere il provento dello spaccio. Sequestrati anche, durante l’attività’ di indagine, materiale per confezionare le dosi, bilancini, 150 grammi di cocaina e 360 grammi di eroina, insieme a diecimila euro. Gli arrestati sono stati condotti nelle case circondariali di Pescara, Chieti e Teramo. I carabinieri, coordinati dal maggiore Pasquale Del Gaudio, ritengono di aver inferto un duro colpo alla centrale dello spaccio di droga. L’operazione ha preso il via alle 5.30 e ha visto la partecipazione di 90 militari, con l’unita’ cinofila e alcuni agenti di polizia municipale.
Forza Nuova. “L’operazione di oggi ha riposto in evidenza il solito, annoso problema della legalità in una terra colpevolmente lasciata al proprio destino da una trentennale politica scambiovotista pescarese”, spiega in una nota Marco Forconi, segretario provinciale di Fn. “Ciò che lascia veramente sgomenti non è tanto l’ondata di arresti che ha colpito le solite e ben note famiglie rom locali quanto il fatto che proprio queste ultime facciano uso di alloggi popolari per i propri loschi traffici. In un momento di grave congiuntura economica, il più grande delitto che una istituzione possa compiere è quello di privilegiare, anche incoscientemente, coloro che si promuovono come attori della lacerazione sociale a discapito di una stragrande maggioranza che invoca sussidi e sostegni. Inoltre, e cosa ben più grave, è da luglio che non leggiamo più notizie su sequestri di beni patrimoniali mobili ed immobili e credo che sia tornato il momento di far capire a certi personaggi che lo Stato c’è e che nessuno può e deve permettersi di calpestare la legge e la dignità del popolo pescarese.
Monica Coletti