Pescara. “Non ho preso soldi e penso che sia la cosa più importante. Si è parlato di fatti tecnici, amministrativi e procedurali: c’è un’inchiesta in corso, credo non sia opportuno dire altro”. Parole di Pasquale Cordoma, sindaco dimissionario di Montesilvano, che oggi è stato ascoltato dalla procura di Pescara, nel contesto dell’inchiesta sui rifiuti.
Cordoma ha detto di aver chiarito la sua posizione e a proposito dei rapporti con Di Zio “li posso in qualche modo esternare dicendo che non ho preso soldi prima della campagna elettorale”. Sulla proroga dell’affidamento all’Ecoemme ha detto che “non è stata una scelta politica ma una non decisione, una decisione veramente difficile, ci sono tante leggi che contrastano tra loro, situazioni difficili”. Cordoma ha anche aggiunto che il suo partito non ha inciso sulla vicenda Ecoemme e che da parte sua non c’è stato un cambiamento di rotta. A proposito della realizzazione di un termovalorizzatore a Montesilvano, che risulta da un’intercettazione, Cordoma ha sostenuto di essersi solo informato su come funzionava e cos’era. ‘E’ un’idea – ha precisato- che è nata e morta lì stesso”. A proposito delle sue dimissioni ha detto che hanno motivazioni politiche. ‘La mia decisione rimane ferma. Adesso ci sono dei contatti politici con questi consiglieri, vediamo. Se dovessi decidere di tornare indietro – ha aggiunto- dovrà essere assicurata una legislatura fino alla fine. Avevamo un programma da realizzare se attorno a questo programma si trova una convergenza senza se e senza ma, senza blitz e intoppi, sono anche disposto a ritirare le dimissioni. Oggi la vedo dura, mancano ancora quindici giorni, vedremo”.