Pescara, poliambulatorio ‘Domenico Allegrino’: tre anni di cure gratuite

 

Allegrino_ambulatorioPescara. Il poliambulatorio medico ‘Domenico Allegrino’ compie tre anni. Quattromila le prestazioni erogate gratuitamente finora a pazienti con difficoltà nel sostenere le spese mediche. Una realtà che rispecchia la situazione critica della cittadinanza pescarese e abruzzese, dove il 10% si trova dinanzi alla scelta: “o mangio o mi curo”.

Il convegno di ieri della Cgil ha reso noto che in Abruzzo sono 485mila i disoccupati, per un tasso di disoccupazione del 9,4%, che il 15% degli abruzzesi vive al di sotto della soglia di povertà. A Pescara negli ultimi 3 anni è aumentato del 40% il numero delle persone che si rivolge alla Caritas per sopravvivere. Le prime a venir meno, quindi, sono le possibilità di curarsi. È in questo ambito che interviene l’associazione onlus ‘Domenico Allegrino’, che con il poliambulatorio medico di via Alento rende disponibili prestazioni sanitarie a famiglie indigenti o con basso reddito: odontoiatria, oculistica, ginecologia, dermatologia, ortopedia, otorinolaringoiatria, cardiologia, ecografia e protesi sono i servizi offerti. La presidentessa, Antonella Allegrino ha spiegato oggi, in conferenza stampa, quanto fatto nei primi tre anni di attività: “In tre anni sono state erogate 4000 prestazioni, con una emdia crescente di circa 1200 l’anno. Le prestazioni maggiormente richieste sono quelle odontoiatriche, 2390 le visite e gli interventi eseguiti, seguono le 348 prestazioni oculistiche e 272 ginecologiche. Da febbraio è stato poi inserito il servizio di protesi, e finora ne abbiamo eseguite 88”.
Il risparmio per i pazienti è stato calcolato intorno ai 139mila euro: “Per non parlare dell’indefinibile cifra risparmiata dal servizio sanitario nazionale. L’esistenza del poliambulatorio si traduce anche nella possibilità di ricevere assistenza sanitaria qualificata per migliaia di persone che altrimenti sarebbero rimaste in balia di interminabile liste di attesa, che rendono le prestazioni pubbliche incompatibili con i tempi di bisogno”, commenta la Allegrino. Il tutto è possibile grazie alle donazioni private con le quali viene finanziato il centro, ma soprattutto grazie al volontariato: 39 i medici specializzati, tra i quali eccellenti privati e operatori della Asl, 19 addetti all’accoglienza, 14 infermieri e sterilizzatori e 5 odontotecnici. Una struttura in collegamento con altre associazioni e presidi sanitari: Carita, Asl, consultori, mense per i poveri deviano qui i casi più urgenti e contingenti che incontrano. Lontanissima l’idea di un centro improvvisato o che ‘tira avanti’ come può: “Le attrezzature da noi utilizzate sono all’avanguardia, e spesso anche gli operatori sanitari pubblici ce le invidiano: questo perché il diritto alla qualità della sanità prescinde da quanto e se si paga per averla”, aggiunge l’Allegrino, che poi conclude con una paradossale affermazione: “Saremmo felicissimi di poter chiudere per mancanza di pazienti, perché vorrebbe dire che la sanità pubblica avrebbe trovato il modo di accogliere tutta la cittadinanza, anche quella più in difficoltà”.

Daniele Galli

 

 

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