Pescara. Lo si attendeva da tempo, il terzo collaudo dell’opera che meglio a tutt’oggi rappresenta il capoluogo adriatico, il Ponte del Mare e lo si dovrà attendere ancora non si sa per quanto, poiché è stato rinviato a data da destinarsi. Il provvedimento è stato deciso dal tecnico incaricato, l’ingegner Luciano De Gregorio, per la necessità di acquisire nuovi documenti relativi alla realizzazione dell’opera, documenti che in parte dovrà consegnare l’amministrazione comunale e in parte l’impresa costruttrice.
A mancare per dare il là al collaudo dell’opera sarebbe proprio la dichiarazione di conformità urbanistica, che a questo punto toccherà all’amministrazione redigere attraverso una variante al Piano regolatore. Lo ha ufficializzato l’assessore ai Lavori pubblici Alfredo D’Ercole.
Dunque sembra non essere bastata la chiusura del Ponte effettuata lo scorso settembre, per eseguire i lavori di sistemazione del giunto di collegamento tra la parte in cemento armato e quella in metallo. L’ingegner De Gregorio già nelle visite passate aveva manifestato la necessità di implementare ulteriormente la documentazione disponibile, ma da quanto emerso quei documenti sarebbero ancora vacanti. Il collaudatore ha poi precisato che “lo stesso collaudo potrà essere espletato solo ad avvenuta produzione di tutti gli atti ritenuti necessari e richiesti. Per l’amministrazione in ogni caso non ci sarà la possibilità di “adagiarsi sugli allori”, in considerazione della tempistica imposta dalla normativa di settore per l’espletamento delle operazioni di collaudo tecnico-amministrativo dell’opera, l’iter va dunque espletato in breve tempo. “I certificati inerenti la pubblica illuminazione e le opere strutturali sono in realtà già disponibili e sono anche stati inviati al collaudatore – ha precisato l’assessore D’Ercole -. Manca invece dalle carte la dichiarazione di conformità urbanistica dell’opera, non prevista nel Piano regolatore, e mancano anche eventuali varianti che a questo punto dovremo adottare per sanare quella che oggi è una difformità urbanistica per ottenere nei tempi previsti dalla legge il terzo certificato di collaudo”. A questo punto l’operazione di rilascio del collaudo potrà essere fissata solo con le cosiddette “carte in tavola”.
Monica Coletti