Pescara. Si terra’ il 14 giugno 2017 la prossima ed ultima udienza relativa alla causa civile promossa dal politico pescarese Gianni Teodoro nei confronti della capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Pescara, Enrica Sabatini.
Gianni Teodoro ha avanzato la richiesta di un maxi risarcimento da 250 mila euro nei confronti della consigliera pentastellata, relativamente al discorso pronunciato in consiglio comunale dalla Sabatini il 7 luglio del 2014, in occasione dell’insediamento della giunta Alessandrini, contro la nomina ad assessore di Veronica Teodoro, figlia di Gianni.
Questa mattina il giudice Falco ha, infatti, fissato al 14 giugno dell’anno prossimo l’udienza di precisazione delle conclusioni. Successivamente le parti avranno 60 giorni di tempo per il deposito di comparse conclusionali o memorie scritte e altri 20 giorni per il deposito delle repliche scritte. Alla fine di questi adempimenti processuali il giudice, entro 60 giorni, dovrebbe emettere la sentenza.
Nello specifico, Teodoro ha avanzato la richiesta di un maxi risarcimento, “per danni morali, biologici, all’identità personale e sociale, alla reputazione, all’onore, al prestigio, al decoro, all’immagine e alla vita di relazione”. Sabatini nel suo intervento aveva parlato di “assoluta mancanza di onestà e libertà intellettuale evidenziata dalla scelta del sindaco”, facendo riferimento al concetto di “familismo amorale teorizzato da Banfield”, che chiama in causa “il comportamento di chi agisce in vista del proprio tornaconto per massimizzare i vantaggi materiali ed immediati della propria famiglia e in totale avversione al benessere della comunità”. La capogruppo pentastellata aveva, inoltre, detto: “La nomina della figlia di Teodoro è il più chiaro e triste esempio di quanto la vecchia politica, sotto le vesti di un falso rinnovamento, si dimostri come sempre inadeguata, ricattabile e ricattatoria, oltre che assolutamente incapace di perseguire il bene comune”.
I legali di Teodoro, gli avvocati Fabio Di Paolo e Dante Angiolelli, nell’atto di citazione, definiscono le parole della Sabatini come “un’aggressione gratuita e immotivata alla sfera personale e familiare, dal contenuto oggettivamente diffamatorio nei confronti di uno stimato, rispettato e apprezzato uomo politico e onesto amministratore, esposto al pubblico disprezzo, alla pubblica denigrazione personale e morale, oltre che al ludibrio della sua immagine pubblica”. Enrica Sabatini e’ difesa dal senatore del M5S, l’avvocato Andrea Colletti.