Città Sant’Angelo. La seduta di giovedì scorso del consiglio comunale di Città Sant’Angelo ha visto la discussione delle modifiche dello statuto della Linda S.p.A., per trasformare la società in House providing che gestiste i rifiuti ed il Piano Industriale della stessa per ricevere in futuro l’incarico per il servizio di raccolta rifiuti domiciliare.
Il gruppo di Responsabilità Comune esprime, in una nota, “una seria preoccupazione in merito a questa scelta soprattutto dopo aver visionato attentamente il piano industriale che la stessa società sottoporrà al Consiglio. La Linda – sostengono i consiglieri d’opposizione – che dai dati ISPRA, è riuscita a portare il livello di differenziata nel comune di Città Sant’Angelo dal 20,54% del 2010 al 15,52% del 2014, unico Comune in provincia di Pescara a riuscire a regredire, mentre Comuni limitrofi riuscivano ad incrementare i livelli di differenziata. Oggi si sottopone al Consiglio un piano industriale a dir poco fantasioso, costato a fior di consulenze almeno 29mila euro, che prevede un incremento di raccolta differenziata che dovrebbe passare in un anno dal 15,52% (ultimo dato del 2014) ad un 65% nel 2017, questo per rendere sostenibile il passaggio dal sistema di raccolta stradale a quello domiciliare, che porterebbe ad un oneroso esborso economico per la stessa società, che dovrà acquistare e noleggiare, per effettuarla, nuovi macchinari ed incrementare il personale lavorativo”.
L’assessore Denia Di Giacomo ha, inoltre, annunciato l’utilizzo di lavoratori interinali fino all’espletamento del concorso per le assunzioni del nuovo personale dedito al porta a porta; su quest’ultimo punto, Responsabilità Comune pone particolare attenzione: “E’ inaccettabile che sul piano industriale si faccia riferimento all’assunzione di 12 nuove unità con contratti interinali, anziché con Bando Pubblico, soprattutto per scongiurare un vecchio modo di fare politica. Ciò è inaccettabile poiché l’attività di raccolta domiciliare non è di carattere temporaneo e dunque non può basarsi su contratti di somministrazione a tempo, per di più le società partecipate cosiddette in house hanno l’obbligo di assumere con procedura selettiva pubblica. Infine – conclude la nota di Responsabilità Comune – si sottolinea che assumere attraverso agenzia interinale costa all’ente sicuramente di più, proprio in ragione della intermediazione dell’agenzia. Già nel maggio 2014 la società Linda concludeva con un accordo una causa di lavoro intentata da lavoratori interinali che venivano assunti a tempo indeterminato, con una transazione non scevra da dubbi e perplessità che costo alla Linda Spa 50mila euro di sole spese legali! Purtroppo la previsione nostra è di una gestione fallimentare della questione porta a porta che porterà inevitabilmente un patologico aumento della tassazione, peraltro confermato dalla stessa Denia Di Giacomo, uno sforamento a carico dell’ente dei costi della differenziata porta a porta. Ed è per questo che chiediamo l’affidamento del servizio ad una società esterna con appalto pubblico, senza rischiare sorprese per le casse dell’Ente ed il riassorbimento delle unità lavorative già presenti nella Linda”.