Pescara. Si apre un nuovo caso di “silenzio” sull’inquinamento del fiume e del mare legato a una rottura sulle condotte fognarie, dopo quello ormai celebre di fine luglio scorso.
“Domenica pomeriggio si rompe una condotta fognaria sulla golena sud, per ventiquattro ore i liquami sversano direttamente nel fiume Pescara, ovvero nel mare, specie dopo lo spegnimento delle pompe di sollevamento, e, di nuovo, né il Comune di Pescara né tantomeno l’Aca, hanno ritenuto opportuno e giusto ufficializzare tempestivamente la problematica, limitandosi, l’Aca, a liquidare l’episodio con quattro righe solo a conclusione delle opere di ripristino”, è la nuova accusa sollevata da Berardino Fiorilli e Armando Foschi dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’.
In effetti, l’Aca si è limitata, solo nel pomeriggio di ieri, a diffondere una nota per annunciare la conclusione dell’intervento di riparazione, di fatto dando il primo annuncio sulla rottura stessa di una condotta a ridosso della golena sud: “Chiediamo – aggiungono i due dell’ex Giunta Mascia – se l’Arta sia stata tempestivamente informata del guasto; se l’Arta abbia eseguito dei campionamenti d’urgenza straordinari, consentiti e, anzi, obbligatori per legge, per verificare gli effetti di 24 ore di sversamento di reflui nelle acque, e se siano state allertate tutte le Autorità competenti in materia”.
(foto di repertorio)