La superficie posta sotto sequestro ammonta a circa 6000 mq, dove erano stati depositati beni in disuso, vecchie lavatrici, televisori, frigoriferi, materiale di risulta delle lavorazioni edili, batterie di auto e pneumatici. Sulle lastre di fibrocemento di amianto rinvenute sono stati effettuati, in collaborazione con l’Arta di Pescara, numerosi campionamenti.
La Procura della Repubblica di Pescara ha disposto immediatamente il sequestro dell’intera area, compreso il capannone di rimessa dei veicoli comunali, disponendo l’esclusivo accesso all’area, solo al personale autorizzato. Gli scavi in cui è stato individuato l’eternit interrato sono stati subito messi in sicurezza attraverso la copertura di teli impermeabili e l’intera zona è stata perimetrata e segnalata con apposizione di paletti metallici, nastro segnaletico e cartelli monitori indicanti lo stato di pericolo e di sequestro dell’area.
L’area sequestrata è al momento affidata in custodia giudiziaria all’assessore con delega per la raccolta differenziata dei rifiuti del Comune di Manoppello Giuseppe Di Meo.
Le indagini sono ancora in corso per l’accertamento delle responsabilità, tenuto conto che si tratta di area appartenente e gestita dall’ente comunale, tra l’altro in zona vincolata sia da u punto di vista paesaggistico che idrogeologico, a pochissimi metri da un torrente.