Pescara. In Abruzzo lo si vociferava da tempo, ma niente era ancora ufficialmente trapelato. Finalmente i dubbi di molti sembrano trovar soluzione e l’annuncio definitivo è stato dato: sta per arrivare un vero e proprio colosso della sanità metropolitana, le cliniche Pierangeli di Pescara e Spatocco di Chieti mettono insieme le forze per costituire un’area al pari della sanità pubblica, anzi che di certo offra ai tanti assistiti più di quanto l’attuale sanità abruzzese sta facendo.
La comunicazione circa l’intenzione di fusione da parte delle due società è stata inoltrata ieri ai sindacati della sanità. Giorno clou sarà il 30 settembre, quando le assemblee dei soci torneranno a riunirsi deliberando sulla decisione definitiva. Per l’approvazione occorrerà la maggioranza dei soci “determinata secondo la parte attribuita a ciascuno negli utili, salva la facoltà di recesso per il socio che non abbia consentito alla fusione”. Secondo gli accordi finora sottoscritti dovrebbe toccare al gruppo Pierangeli assorbire il personale Spatocco, che alla data di trasferimento conserverà le condizioni economiche e normative e il rapporto di lavoro in essere, senza alcun timore per i dipendenti. Un’esigenza di fusione che giunge per affrontare in maniera più reattiva, puntando ad un servizio migliore, il progetto di riorganizzazione della sanità abruzzese che ha portato il commissario Gianni Chiodi e l’assessore Lanfranco Venturoni a stabilire tetti di spesa che tagliano di un 20% circa i budget per le prestazioni delle cliniche private, oltre all’acquisizione di Villa Pini per due anni da parte del gruppo Villa Serena, di Nicola Petruzzi. Lorenzo Spatocco e Luigi Pierangeli, da anni sulla cresta dell’onda della sanità, hanno pensato che per restare in vetta è l’unione, la caratteristica distintiva a cui appellarsi, quell’unione pronta a fare la forza di due gruppi. La fusione porterà alla costituzione di un gruppo privato di circa 400 dipendenti e 220 posti letto.
Monica Coletti