Pescara. A 88 anni, già noto alle cronache, un pedofilo pescarese, Antonio Cocchiaro, è finito nuovamente in carcere per violenza sessuale aggravata continuata nei confronti di un bambino di soli cinque anni; arrestato anche il padre del piccolo, un operaio 25enne, originario della ex Jugoslavia.
Le indagini, condotte dagli uomini della squadra Mobile della Questura di Pescara, supportate anche da intercettazioni telefoniche, hanno consentito di accertare che in più occasioni l’88enne, a dicembre del 2015, mentre si trovava agli arresti domiciliari nella sua abitazione, ha compiuto atti sessuali sul piccolo, con il consenso e la consapevolezza del padre, il quale ha ricevuto in cambio dall’anziano piccole somme di denaro. Il 25enne, quando aveva 13 anni, era stato anche lui vittima delle attenzioni del pedofilo.
L’anziano era già stato arrestato in passato per reati analoghi, commessi nei confronti di più minorenni tra cui il padre del bambino. Per tali reati è stato condannato nel 2009 e nel 2013 con sentenze passate in giudicato ed è stato destinatario di un provvedimento di cumulo per complessivi 14 anni di reclusione in carcere. Per questioni di salute, a maggio 2014 dal carcere era finito ai domiciliari.
Le risultanze investigative, supportate anche dalla testimonianza in forma protetta del minore, hanno già consentito al Tribunale di Sorveglianza dell’Aquila di revocare i benefici di legge precedentemente concessi all’anziano che, infatti, lo scorso 19 febbraio, è stato portato in carcere. Ieri è stata emessa anche un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del padre del bimbo.